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Il soglio su misura

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C'è una tentazione antica quanto la Chiesa: quella di volere un pontificato a propria misura. E, correlata a questa, la velleità di contrapporre tra loro i pontificati. E' un malcostume che risale alle prime comunità di credenti in Terra Santa e di cui è tutt'altro che immune la contemporaneità.   Il rischio di confrontare impropriamente i pontificati si configura come una minaccia soprattutto se si guarda alla presente condizione della Chiesa, come ha scritto per i 90 anni di Joseph Ratzinger il giornalista e scrittore Gianni Valente: “Non certo a motivo delle sparate grottesche, empie o perverse dei suoi veri aguzzini, i sedicenti fans che da anni lo offendono come un Antipapa, contrapponendolo all’attuale Vescovo di Roma”. E non solo per lo sguardo lucido e connaturale sull’avvenimento cristiano che ha confessato per tutta la vita con la sua “teologia in ginocchio” (come l’ha definita Papa Francesco) e durante gli anni del suo magistero papale.

“In realtà, anche la sua stessa rinuncia al ministero petrino ha suggerito e continua a indicare a tutti qual è il cuore del mistero della Chiesa”, precisa Valente. E, in effetti, nella sua lunga avventura cristiana, da teologo, professore, vescovo, cardinale e Papa, Joseph Ratzinger non ha attirato mai l’attenzione sulla sua persona. Soprattutto con le sue parole, ha sempre rimandato ad altro da sé. “Non devo portare da solo ciò che in realtà non potrei mai portare da solo”. Una lezione valida per tutti.Molti oggi, soprattutto nel mondo neocon, vedono Giovanni Paolo II contrapposto a Francesco ma ciò, oltreché danneggiare il magistero di entrambi i pontefici, contraddice la realtà storica della Chiesa attuale, uscita dal Concilio Vaticano II con una visione non più verticistica ma sinodale dell’autorità papale. Quindi, i Papi si possono criticare, non sono più sacralizzati nell’opinione pubblica e poi, come diceva il cardinale Agostino Casaroli, il papato è come un abito, ciascun pontefice lo adegua alla sua corporatura. Come dire, ognuno sale al soglio di San Pietro restando l’uomo che era prima di uscire dal conclave vestito di bianco.  Dopo lo stile accademico, teologico e intellettuale di Benedetto XVI, con Francesco la Chiesa è guidata da un Papa capace di entrare nel cuore del popolo: i giovani, i malati, gli anziani la gente comune. Una caratteristica umana e spirituale che ebbe anche Giovanni Paolo II. Karol e Francesco in questo sono molto simili. In comune vedo in questi due Papi la capacità di concentrarsi sulla persona, su ogni persona, entrare in una relazione profonda, anche solo attraverso uno sguardo, una parola, una carezza, una benedizione.

Giacomo Galeazzi: