Solitamente il bilancio della cosiddetta luna di miele degli italiani con la maggioranza di governo uscita delle ultime elezioniĀ lo si inizia a fare dopo tre mesi dallāinsediamento dellāesecutivo. Stavolta no. Lāestate di mezzo, le vacanze allungate, il caldo asfissiante, le oscillazioni dellāEuropa, la vaghezza dellāopposizione, hanno spostato in avanti le lancette. SarĆ un caso ma la partenza ritardata, ad arte, dellāesecutivo da parte degli azionisti gialloverdi non puĆ² non aver tenuto conto del calendario. Anche quella, a suo modo, ĆØ una strategia. Dunque azzardare ora, dopo un solo trimestre di governo, se la āsborniaā elettorale di Lega e Movimento 5 stelle, pur in assenza di una opposizione politica, sia passata o meno potrebbe essere un esercizio ad alto rischio. Anche perchĆ© una flebile voce del dissenso,Ā una sorta di passione civile a bassa intensitĆ , inizia a farsi sentire. Soprattutto su temi delicati come immigrazione, lavoro e grandi opere. Senza scordare lāagenda delle prossime settimane sarĆ incentrata sulla legge di bilancio, uno scoglio capace di far deviare anche le navi piĆ¹ veloci e strutturalmente solide.
Al netto del fatto che i sondaggi, durante lāestate, sembrano emigrare verso lidi piĆ¹ freschi dei nostri, i numeri dicono che Lega e 5 Stelle non crescono ma non sembrano neanche perdere granchĆ© nei sondaggi rispetto ai mesi precedenti.Ā Ovviamente chi rischia un autunno caldissimo ĆØ il Movimento 5 stelle. Le tensioni interne al suo elettorato, specchio riflesso di quanto avviene allāinterno del mondo grillino, sono palpabili con mano. I 5 Stelle non sembrano in grado di mantenere quelle promesse che sono sempre state i loro cavalli di battaglia dallāopposizione: se il retrodatare i vitalizi ĆØ stata una vittoria piĆ¹ che altro simbolica, su temi cruciali come articolo 18, Tav, Tap, reddito minimo i 5 Stelle non sembrano in grado di marcare alcuna differenza e il famoso decreto dignitĆ suona giĆ come unaĀ nota stonata.Ā La Lega, per contrasto, resta in sintonia con il suo elettorato,Ā provando a sfruttare lāonda lunga dellāimmigrazione. E su temi come legittima difesa e sicurezza il Carroccio ha gioco facile. Tanto che ilĀ doppio partito di Salvini (uno al Nord, lāaltro al Sud) ĆØ lāarma con la quale regolare i rapporti interni nel Centrodestra.
La bocciatura di Foa quale presidente della RaiĀ da parte di Berlusconi, ha fatto emergere il malessere che cova sotto la cenere. Per ora sul tavolo ci sono solo velate minacce, Salvini non puĆ² fare a meno nelle regioni e nelle amministrazioni degli alleati forzisti. Ma ĆØ una dipendenza a termine, capace di superare anche il contingente, ovvero Lombardia e le altre regioni a guida azzurra-forzista. Una rottura delle giunte penalizzerebbe solo e soltanto il partito del Cavaliere. Forza Italia, dicono i sondaggi,Ā continua ad essere ai minimi termini in attesa dellāennesima evoluzione di Berlusconi, annunciata, presentata ma sempre ferma lƬ. E Fratelli dāItalia, terza gamba del cartello elettorale di centrodestra, procede a tentoni, cercando un centro di gravitĆ , anche non permanente, attorno al quale provare a resistere. La Lega, con il partito doppio, ha tolto al movimento della Meloni peso politico e potentati locali, in fuga verso il Carroccio.
Gli ultimi sondaggi danno FdI al 3%. Dunque il Centrodestra, cosi come lo abbiamo conosciuto alle ultime elezioni, ĆØ entrato in un cono dāombra dal quale difficilmente uscirĆ simile a ciĆ² che era. Lāopa di Salvini sullāarea elettorale che ha fatto la fortuna di Berlusconi ĆØ irreversibile. A breve ci sarannoĀ le elezioni regionali in Trentino e in Alto Adige, a cui seguiranno Abruzzo, Basilicata e Sardegna. I reiterati appelli degli azzurri allāunitĆ della coalizione sono il segno di una crisi mascherata solo dalla marcia trionfale della Lega. Tentata di assestare il colpo decisivo alle europee del prossimo anno. Tecnicamente avremmo un ritorno al sistema bipolare, con una evidente semplificazione del quadro politico. Resta solo da capire quale sarĆ il futuro. La Lega continuerĆ Ā a marciare insieme al Movimento 5 stelle oppure sceglierĆ dāimboccare unāaltra strada? Senza escludere il sogno nascosto del governare da soli.Ā Nessuno lo ricorda piĆ¹,Ā anche perchĆ© il tema non appassiona, ma prima o poi governo e maggioranza dovranno mettere mano alla legge elettorale. Forse in quel momento capiremo qualcosa di piĆ¹. O di meno….