Già il beato Paolo VI sottolineava in “Evangelii Nuntiandi” che possiamo essere testimoni di Cristo solo se ci lasciamo guidare dallo Spirito Santo, che è “l’agente principale dell’evangelizzazione che spinge ad annunziare il Vangelo e che nell'intimo delle coscienze fa accogliere e comprendere la parola della salvezza” (cfr Evangelii nuntiandi, 75).
La Pentecoste personale che si realizza in ogni credente attraverso il sacramento del Battesimo e della Confermazione, ci fa comprendere sul piano “esistenziale” che mettersi al servizio del Vangelo non è un’opzione facoltativa, ma una dimensione costitutiva del cristiano (cfr 1 Cor 9,16) Pertanto, la bellezza e la fecondità di ogni azione missionaria nella Chiesa è innanzitutto opera dello Spirito Santo, l’unico vero “protagonista” della missione. Gesù inizia la sua missione con “il potere dello Spirito Santo” (Lc 4,14) e promette la medesima forza agli apostoli, quasi costringendoli a restare fermi nel Cenacolo, a “rimanere in preghiera, fino a quando non avrebbero ricevuto potenza dall’alto per essere testimoni” (cf At 1,8b).
Gesù inizia il suo ministero alle nozze di Cana dopo aver ricevuto il dono dello Spirito al Giordano, da quel momento inizia in evidenza pubblica, tutta la sua missione di essere il “volto della misericordia del Padre”, il messia inviato per annunciare la liberazione degli oppressi e l’anno di grazia per tutti i sofferenti. E’ evidente la correlazione tra Spirito Santo, annuncio e missione. Così anche per la Chiesa inizia la sua missione profetica dopo la discesa dello Spirito sugli apostoli il giorno della Pentecoste ed è guidata e rinnovata ogni giorno dal dono dello Spirito Santo. I primi discepoli radunati con Maria nel cenacolo ricevendo il dono dello Spirito Santo sotto forma di lingue di fuoco “furono tutti pieni di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, come lo Spirito dava loro il potere di esprimersi” (At 2,4).
Con Pentecoste incomincia il tempo dei credenti, dei battezzati e della Chiesa, nel quale lo stesso Gesù, diventato per la risurrezione Signore della storia, continua per mezzo dello Spirito la sua attività salvifica, che si estende a tutti i luoghi e a tutti i tempi. La Pentecoste ci consegna la Chiesa come comunità missionaria che da quel giorno non ha mai cessato di annunciare la Buona Novella “fino agli estremi confini della terra” (At 1,8). E’ lo Spirito che dona forza, coraggio e libertà di parola per superare tutte le difficoltà che si incontrano nell’annuncio del Vangelo. Solo mediante lo Spirito oggi come duemila anni fa è possibile diffondere il Vangelo, consegnare Gesù al mondo.
Mario Landi – Coordinatore nazionale del Rinnovamento nello Spirito