Oggi è previsto il voto finale al Senato sul disegno di legge sulle Disposizioni anticipate di trattamento (Dat). E’ un testo confuso, contraddittorio, impreciso ma soprattutto, nella sostanza, eutanasico. I dati più gravi sono:
– la compromissione del rapporto di fiducia fra medico e paziente: fondato da millenni sul giuramento di Ippocrate in vista del bene dell’ammalato, quel rapporto viene oggi sostituito dal principio della disponibilità della vita umana e dal burocratismo che trasforma il medico in mero esecutore di volontà altrui, anche di morte, vincolato dalle “disposizioni” anticipate di trattamento. Il medico diventa per legge esecutore di reati e/o di illeciti civili. L’art. 1 co. 6 stabilisce che “il medico … è esente da responsabilità civile o penale”. Che bisogno c’era di inserire una scriminante vera e propria? Se lo si è fatto vuol dire che la condotta che si pretende dal medico è in sé contraria all'ordinamento;
– la disciplina della revoca della disposizione, impossibile per gli incapaci: la “disposizione” data anni prima (in un contesto del tutto diverso) da chi poi dovesse aver cambiato idea ma divenuto incosciente vincola il medico;
– la definizione della nutrizione e della idratazione “artificiali” quali trattamenti sanitari. Cibo e acqua, sostegni indispensabili alla vita, vengono parificati ai trattamenti medici e dunque potranno essere interrotti;
– il mancato riconoscimento dell’obiezione coscienza;
– l’estensione della disciplina alle strutture sanitarie non statali. Si pensi al Policlinico A.Gemelli, all’Ospedale pediatrico Bambin Gesù, al Fatebenfratelli, al Cristo Re, al Campus Bio-Medico, solo per citane alcune presenti nella Capitale. E ancora l’Associazione La Nostra Famiglia e la Fondazione Maugeri (che hanno sedi in tutta Italia), la Fondazione Poliambulanza (Brescia), la Casa di Sollievo della Sofferenza di S. Giovanni Rotondo e le altre centinaia di strutture analoghe esistenti sul territorio nazionale, di qualunque ispirazione;
– la disciplina per i minori e per gli incapaci che conferisce enorme potere decisionale ai genitori, al tutore e al giudice e che apre all’eutanasia infantile: tanti piccoli Charlie Gard potranno essere condannati a morte anche in Italia.
La legislatura che sta per concludersi verrà ricordata come quella della più forte concentrazione di leggi ostili alla famiglia e alla vita, in linea con decisioni giudiziarie che hanno quasi sempre preceduto le scelte del Parlamento. La legge sulle Dat conclude con distruttiva coerenza un percorso demolitorio avendo la sostanza dell'eutanasia, dell’abbandono del soggetto debole, della compromissione della professione medica, dell’introduzione del principio della disponibilità della vita.
Il nuovo totalitarismo si manifesta oggi senza carri armati e con il voto di Camera e Senato: quando si rende possibile la selezione eugenetica attraverso l’introduzione della fecondazione eterologa; la soppressione del più debole, sia all’inizio sia alla fine sia nei momenti critici della sua esistenza; la frantumazione della famiglia dietro semplice richiesta; il dissolvimento dell’individuo grazie alla facile diffusione della droga, la circostanza che tutto questo sia espresso da maggioranze o da sentenze in nome del popolo italiano non elimina sinistre similitudini con i più oppressivi regimi del XX secolo. Chi oggi voterà a favore di questa legge lascerà il suo nome iscritto fra i sostenitori del nuovo totalitarismo.
Avv. Francesco Cavallo – Centro Studi Rosario Livatino