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I nuovi schiavi

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Il fenomeno della tratta effettivamente ha una dimensione mondiale. La globalizzazione, che dovrebbe essere della solidarietà, nella realtà invece è quella dell’indifferenza, dello sfruttamento, della prevaricazione. C’è bisogno di risvegliare le coscienze, e in questo un ruolo fondamentale ce l’ha Papa Francesco, arrivando da un Paese lontano come l’America latina dove è forte la dimensione dello sfruttamento di vario tipo, della schiavitù a fini sessuali a quella sul lavoro, alla tratta degli esseri umani per il commercio degli organi; il Pontefice avendo vissuto con la povera gente conosce bene questo fenomeno. Ha chiesto anche alla Chiesa di unirsi su questo fronte che già è un campo dove molti consacrati, ma anche laici, stanno dando la vita al fianco dei nuovi schiavi.

Su questi temi regna certamente tanta indifferenza che, come diceva madre Teresa di Calcutta, è il grande male del nostro secolo. Questa però, anche tra molti credenti, si fonda sull’ignoranza; purtroppo il racket è invece molto esperto nel fare i propri interessi. Questa indifferenza di fondo va aggredita, e tutti gli uomini e le donne di buona volontà si devono unire e adoperare perché questo fenomeno non sia banalizzato ma venga affrontato, soprattutto nella condivisione con queste persone che subiscono la schiavitù.

Don Benzi è stato un profeta, perché ciò che dice oggi il Santo Padre lui lo diceva già più di vent’anni fa. Non solo viveva per le strade dedicandosi all’accoglienza delle donne sfruttate da chi gestiva la prostituzione, ma in un convegno parlò chiaramente di traffico di organi, su minori che venivano acquistati a quel terribile scopo; all’epoca fu tacciato di essere un visionario, che certe cose esistevano solo nella sua immaginazione. E invece aveva pienamente ragione. E’ stato un apostolo della giustizia, della condivisione; per difendere la dignità di queste persone, in particolare di donne e minori. Che non possono aspettare…

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