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I motivi per cui gli anziani rinunciano alle cure

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Il diritto alla salute è sancito in modo ferreo dalla Costituzione e, di conseguenza, deve essere garantito a ogni cittadino, con particolare riguardo al numero crescente di anziani e alle persone con disabilità. Ciò premesso, secondo gli ultimi dati dell’Istituto Superiore di Sanità, nell’ultimo biennio, ben un anziano su quattro ha rinunciato alle cure mediche a cause delle lunghe liste d’attesa e dei costi elevati. Questo dato deve farci riflettere e ricordare a tutti coloro che hanno potere decisionale che, il processo di cura, globalmente inteso, deve partire dall’assistenza domiciliare e, di conseguenza, permettendo ai membri più fragili delle nostre comunità, ove è possibile, di essere curati a casa, permanendo tra i rispettivi affetti e ricordi.

Ciò presuppone che, prima dell’aspetto medico, si vada ad incidere anche sull’aspetto sociale, garantendo l’assistenza quotidiana di ogni persona mediante la figura fondamentale degli assistenti di cura i quali, con la loro presenza continua, possono contrastare il crescente abbandono sociale dei nostri anziani, contribuendo a ridare loro dignità e tessendo dei nuovi rapporti sociali basati sul valore irrinunciabile della prossimità.

A tal proposito, in più occasioni, Papa Francesco, ha rimarcato la necessità di “prenderci cura gli uni degli altri e del Creato, per costruire una società fondata su rapporti di fratellanza” e per “debellare la cultura dell’indifferenza, dello scarto e dello scontro, oggi spesso prevalente”. Queste parole, nella loro profondità, devono farci riflettere: il primo baluardo della cura deve essere il guardare negli occhi e prendere in carico tutti coloro che, loro malgrado, stanno soffrendo a causa dell’età avanzata, della disabilità e delle fragilità insite in essa.

Tale obiettivo di civiltà, può e dovrà essere perseguito attraverso una formazione specialistica di tutto il personale che, quotidianamente, entra in contatto con i membri più fragili delle nostre comunità, partendo proprio dagli assistenti di cura. Acli Colf, come sempre, è pronta ad assumersi una parte rilevante di questo compito, ma serve l’aiuto di tutti per tendere a un futuro migliore e più attento all’etica della cura.

Giamaica Puntillo: