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I bambini che dormono di più mangiano meno

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Da diverso tempo si discute sulla possibilità di posticipare l’orario d’ingresso dei bambini a scuola, un po’ perché i tempi che definiscono l’orario del sonno sono cambiati (qualcuno si ricorderà certamente dell’ora di Carosello) e un po’ per la prolungata esposizione alla luce a causa dell’utilizzo di cellulari, tablet e telefonini.

Recenti studi hanno evidenziato una stretta connessione tra le ore di sonno dei bambini e il rischio di obesità infantile. In particolare una ricerca danese, pubblicato nel 2014 su Pediatric Obesity, ha riscontrato un maggior consumo di alimenti ad alta densità energetica nei bambini che dormono meno. Gli studiosi hanno individuato le potenziali associazioni tra i cambiamenti della durata del sonno e le alterazioni dei fattori di rischio legati all’alimentazione per bambini danesi in età compresa tra 8 e 11 anni. Lo studio ha indicato che una durata del sonno, inferiore di un’ora, comporta una maggiore assunzione di zuccheri aggiunti e di bevande zuccherate.

In realtà sono molteplici e convergenti gli studi presenti in letteratura in merito a questo argomento. Infatti, un altro studio americano pubblicato su Pediatrics dà risultati simili: per tre settimane sono stati monitorati 37 bambini (alcuni erano in sovrappeso) di età compresa tra gli 8 e 11 anni. I bambini, inizialmente, nella prima settimana, sono stati seguiti nei loro abituali ritmi di sonno/veglia.

Nella seconda settimana una parte dei bambini ha dormito meno ore rispetto a quelle abituali un’altra parte, invece, ha dormito di più. Nel corso della terza settimana di osservazione, i due gruppi hanno invertito i ritmi di sonno/veglia. Dall’osservazione è emerso che i bambini, che nel corso della prima settimana, hanno aumentato le ore di sonno hanno introdotto mediamente 134 calorie in meno al giorno. Rispetto alla settima in cui il sonno era ridotto, questo gruppo di bambini mediamente pesava 250 grammi in meno e si riscontravano, a digiuno, livelli più bassi di leptina, un ormone che svolge un ruolo importante nei meccanismi di fame/sazietà.

I dati raccolti dunque suggeriscono che lasciar dormire i bambini in età scolare per più tempo può avere un ruolo importante nella determinazione del peso corporeo, un primo strumento nelle mani dei genitori per aiutare a prevenire e trattare l’obesità, naturalmente il tutto combinato con le buone regole di una sana alimentazione.

Giuseppina Orefice: