La Marina, al di là degli altri Corpi impegnati in operazioni di peace keeping nei teatri di guerra, è oggi il Corpo armato più sollecitato ad interventi quotidiani; il dramma dei migranti è uno degli aspetti più visibili, ma ce ne sono altri che mettono ugualmente le nostre navi in moto per operazioni di assistenza, protezione, cura, addestramento. La maggior parte dei marinai agisce in silenzio, in punta di piedi, ma non per questo in maniera meno profonda e incisiva in favore di chi ha bisogno. Una forza armata solidale, che la gente proprio per questo sente molto vicina.
L’Italia è forse l’unico Paese al mondo che per i suoi quattro quinti è bagnato dal mare, e il nostro sforzo quotidiano è quello di tutelarlo come bene prezioso, come indispensabile ecosistema, come elemento naturale che va rispettato.
E poi la difesa del bene comune, il mare come strumento per far viaggiare le merci, attività che potrebbe essere intensificata consentendo agli scambi commerciali di essere ancora più protagonisti del volume di lavoro dell’intero Paese.
Tutela ambientale, dunque, della popolazione, dei liberi scambi, della legalità; un impegno poliedrico, versatile, con grande capacità di sapersi adattare a ogni circostanza, anche nei momenti più tragici.
Non dimentichiamo poi in questa giornata i marine del battaglione San Marco, e in particolare Salvatore Girone e Massimiliano Latorre; ci siamo stretti attorno a loro come una grande famiglia, e il fatto che non ci sia manifestazione in Italia dove non riecheggi il loro nome è la testimonianza di come il servizio che la Marina rende al Paese sia percepito fortemente dai cittadini e dalle istituzioni.
Salvatore Mendicini
Capitano di Vascello medico
Neurologo, direttore del Centro ospedaliero militare di Taranto