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Giovani: tramutati in irresponsabili boicottatori delle norme anti covid?

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Ferragosto è passato da poco e la curva dei contagi, impietosa, continua a mostrare nuove risalite e allora tutti pronti a cercare il colpevole e la fascia di età in cui i nuovi casi positivi vanno per la maggiore afferma il suo verdetto: è colpa dei giovani e delle loro condotte dissolute e vacanziere.

Decisamente una sentenza troppo facile per una questione così complessa! Come è possibile che i giovani adulti, che durante il lockdown avevano dimostrato di essere così attenti e pronti a stupire l’universo adulto con le loro condotte responsabili e di supporto, si siano tramutati in irresponsabili boicottatori delle norme anti covid?

Persino Alberto Pellai ha, recentemente, offerto una riflessione a riguardo, provando a spostare l’attenzione su un particolare non indifferente: proprio perché i ragazzi si sono già dimostrati essere attenti all’ascolto e al rispetto delle regole di condotta anti-covid, potrebbero, paradossalmente, aver abbassato la guardia perché gli è stato detto che potevano farlo!

Effettivamente il mondo “adulto” e saccente, in questi mesi estivi, ha trasmesso una valanga di messaggi contraddittori e confusi: non partite per le vacanze all’estero, andate tutti in vacanza in Italia; non organizzate sagre, fiere ed eventi, ma riaprite le discoteche; non state troppo vicini, ma in spiaggia potete andarci e stare in mezzo agli altri; dovete mettere la mascherina quando entrate in luoghi chiusi, ma una volta seduti al vostro tavolo potete togliervela liberamente e fare serata con chi è seduto intorno a voi, per non parlare poi delle tragiche affermazioni di complottisti, negazionisti e compagnia cantante!

Obiettivamente l’arcano di quale sia la giusta condotta da mantenere è piuttosto complesso da decifrare, soprattutto quando si ha 20 anni, si è passato mesi bloccati in casa e si ha fame di vita!

C’è anche un altro aspetto da non sottovalutare e che ho visto spesso ricorrere nelle interviste dei ragazzi che si sono scoperti positivi al rientro da feste o vacanze: la disperata incredulità di fronte all’evidenza della mancata invincibilità! Sentire una ragazza tra i 18 e i 25 affermare “ho rispettato le regole sempre e ho fatto solo un’unica eccezione, non credevo che sarebbe stata sufficiente” è assolutamente normale, perché è l’età in cui, per natura, ci si sta affacciando alla vita adulta e alla scoperta che ad ogni azione corrisponde una reazione; è il periodo in cui ci si sta ancora barcamenando con l’evidenza del non essere né invincibili né onnipotenti e in cui il pensiero del “capita agli altri, ma non a me” è ancora forte e necessario per trovare gli stimoli necessari ad affrontare la vita con l’entusiasmo di chi vuole davvero costruirsela al meglio delle proprie possibilità. L’evidenza del fatto che potrebbe anche andare male, semplicemente, non è contemplabile finché non ci si va a sbattere contro con tutta la violenza che la vita e le conseguenze del Covid, purtroppo, sanno dare.

E, allora, come si fa? Li si punisce? Li si obbliga a tornare a nascondersi nei sobborghi delle loro camerette post-adolescenziali? Forse sarebbe meglio educarli e non lasciarli soli! Dobbiamo insegnare loro che l’invincibilità non appartiene alla razza umana, che spesso sono proprio gli adulti ad essere i più confusi sul come agire nel migliore dei casi e che l’unica arma che hanno davvero a disposizione per tenere tutti al sicuro è imparare il concetto della Responsabilità Individuale: in un mondo in cui possono accadere cose belle quanto cose terribili in un’uguale percentuale di probabilità del 50%, ciascuno di noi deve imparare ad occuparsi del proprio 50 nel tutelare se stessi e, di conseguenza, gli altri. E nel malaugurato caso in cui una “banale” serata tra amici porti la terribile conseguenza del contagio di parenti o amici, bisognerà trovare il modo di sostenerli senza creare intorno a loro l’onta del Colpevole,  ma aiutandoli ad attraversare l’immenso mare della consapevolezza. Partiamo dalle basi e parliamo loro in modo franco: il Corona Virus esiste ancora, non c’è modo di evitare ricadute se non quello di continuare a rispettare le regole e le norme di protezione individuale e ciascuno di noi, indipendentemente dall’età, ha la responsabilità di decidere, attraverso il proprio comportamento, che ruolo giocare nel lungo percorso di convivenza con il virus che ci aspetta nel prossimo inverno. E tu, cosa intendi fare?

Marina Zanotta: