La Giornata internazionale dell’Acqua è stata istituita dall’Onu trentadue anni fa, dopo la Conferenza delle Nazioni Unite sull’Ambiente e lo Sviluppo che si era tenuta a Rio de Janeiro, con l’obiettivo di sottolineare l’importanza dell’acqua quale elemento fondamentale per la sopravvivenza e la salvaguardia della Terra. Il tema di quest’anno, fortemente segnato da diversi conflitti, si intitola significativamente “Water for Peace” in quanto, secondo le Nazioni Unite, le risorse idriche, in base a come vengono utilizzate e alla loro dislocazione geografica, possono portare la pace ma, in caso di carenza, anche generare tensioni.
L’utilizzo oculato dell’acqua, in questi ultimi anni in cui i cambiamenti climatici hanno iniziato a far sentire in maniera sempre più forte i loro effetti nefasti, è fondamentale. È necessario che, attraverso la solidarietà reciproca, i diversi Paesi collaborino per la gestione del cosiddetto “oro blu”, un elemento imprescindibile per la nostra sopravvivenza e per la salute globale della nostra “Casa comune”. Occorre ricordare che, ogni elemento della nostra quotidianità, partendo dalla salute e dal cibo, fino a giungere ai più moderni sistemi energetici, dipende da una saggia gestione delle scorte idriche.
Papa Francesco, diverse volte, ci ha ricordato che “l’acqua non può essere oggetto di sprechi, abusi o motivo di guerre, ma va preservata a beneficio nostro e delle generazioni future”. Questo appello del Santo Padre ci deve far riflettere: dobbiamo impegnarci affinché, attraverso il dialogo intergenerazionale, si trovino gli strumenti più adatti per creare un futuro stabile e sereno nel quale, l’acqua, possa essere sempre uno strumento di pace e di fraternità tra i popoli.