La guerra in Ucraina per la quale, come dice Papa Francesco, dobbiamo essere solidali con gli aggrediti e mettere in campo tutte le azioni che possano portare alla fine di questa tremenda situazione, perché la stessa sta portando lutti e sconforto nelle famiglie e tra i civili.
Oggi come oggi, gli aumenti che si sono verificati per la guerra e le conseguenti ricadute sulle bollette delle famiglie, si sono già attuati. Il prolungamento di questa situazione può essere delittuoso anche per ciò che riguarda la stabilizzazione in alto – e naturalmente a prezzi molto elevati – del gas, del petrolio e dei prodotti energetici in generale. Noi ci auguriamo, per quanto detto prima, che tutto termini nel più breve tempo possibile, ma naturalmente – se tutto ciò non avverrà – vi saranno conseguenze ulteriori riguardanti il prezzo dei prodotti energetici con un aggravio che è già elevatissimo per quanto riguarda le famiglie – di oltre 100 euro in più al mese per luce e gas -, questo potrebbe portare un danno enorme al potere di acquisto delle stesse. Ci sono però altre due questioni, una è quella legata agli andamenti economici delle piccole e grandi imprese, nel senso che saranno caricate di costi aggiuntivi molto forti i quali comporteranno l’aumento dei prezzi dei loro manufatti nonché dei prodotti trasformati. Il secondo fattore, di cui ancora si parla poco, è che l’inflazione potrebbe – come già si vocifera – fare aumentare il costo del denaro e ciò avrebbe una grave conseguenza per quanto riguarda gli investimenti per dare lavoro e per i mutui delle famiglie italiane.
Il governo è già intervenuto con un pacchetto di miliardi che, a nostro avviso, è del tutto insufficiente. Bisogna fare una manovra congiunturale molto forte e determinata per aiutare imprese e famiglie in questa situazione; quindi, è necessario fare ben di più. Nello stesso tempo si devono confezionale dei progetti industriali al fine di attuare il più celermente possibile la generazione di energia da fonti alternative, ciò è fondamentale nella maniera più assoluta. Il problema vero è aiutare le famiglie e le imprese in questa fase immettendo ben di più di quanto fatto fino adesso dal punto di vista economico e soprattutto eliminare l’Iva – anche se temporaneamente – in quanto la stessa è una tassa che incide sulle bollette in maniera notevole, almeno per il periodo di tempo necessario fino a quando non si sia stabilizzato il prezzo dell’energia al livello internazionale.