L’estate alle porte purtroppo, dal punto di vista dei consumi delle famiglie, si prospetta negativa. Ciò accade perché, già a partire dallo scorso anno, si sono verificati aumenti importanti sul versante delle vacanze estive. Basti pensare che, una famiglia media di tre persone, per soggiornare in una località di mare, prima spendeva 3700 euro e, in seguito, con gli aumenti verificatisi per i servizi balneari, alberghi e ristoranti, si è giunti ad esborsare mediamente 700 euro in più, ovvero 4400 euro per una settimana in una località marittima.
Gli incrementi dei prezzi si trascineranno anche quest’anno e, ad esempio, le prime rilevazioni sul prezzo medio di lettini e ombrelloni per la stagione 2024, si sono attestati attorno ai 27-28 euro al giorno. La riduzione della curva ascensionale dell’inflazione, pertanto, non cancella gli aumenti ma, al contrario, questi ultimi, sono destinati a lievitare ulteriormente nella misura del 3 – 4%.
L’attuale situazione è contrassegnata da un maggior numero di famiglie in condizione di povertà e, inoltre, gli stipendi e le pensioni sono al palo. Quindi, alla luce di ciò, il turismo vedrà crescere l’apporto dei turisti stranieri i quali, invece, hanno visto aumentare i loro redditi fissi. I flussi turistici esteri, indubbiamente, hanno una valenza positiva ma, la percentuale dei nostri connazionali che potranno fare una o due settimane di vacanza, farà registrare un ulteriore e preoccupante calo.