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Gli effetti dei cambiamenti climatici sull’olivicoltura

Il settore olivicolo italiano è tra i più prestigiosi e antichi al mondo. Gli ultimi dati diffusi ci dicono che, la nostra produzione nazionale, incide per quasi il 18% su quella globale, in seconda posizione dopo la penisola iberica e siamo il secondo esportatore e il primo importatore di olio. Oltre a ciò, da secoli, grazie alla dieta mediterranea e alla nostra cucina riconosciuta in tutto il mondo quale patrimonio di eccellenze, l’olio costituisce la base di tutte le nostre ricette. La produzione nazionale di olio, inoltre, si caratterizza per la grande varietà di olive e per la diffusa presenza di piccole imprese a conduzione famigliare, che svettano per oltre il 60% del totale, rendendo l’olivicoltura “Made in Italy” uno scrigno di tesori paesaggistici, storici e culturali unici, senza eguali in altre parti del mondo.

L’olivo però, in questo periodo storico fortemente segnato dai cambiamenti climatici, rappresenta uno dei migliori bio-indicatori della sua evoluzione nel bacino del Mediterraneo. Il clima sta facendo sì che, tale coltivazione, nelle aree più meridionali e vicine al “Mare Nostrum”, necessiti di una maggiore richiesta di irrigazione netta e, invece, nelle zone più settentrionali della penisola, come Veneto, Lombardia e Trentino, grazie alla selezione nei secoli di biotipi di olivo resistenti a queste condizioni climatiche, ma anche grazie alla progressiva mitigazione dei climi di queste aree, si sta sviluppando una produzione di assoluto rilievo.

L’UNAPOL – Unione Nazionale Associazioni Produttori Olivicoli – soggetto senza fini di lucro costituito nel 1981 con l’obiettivo di migliorare la produzione olearia ed olivicola in Italia, oggi consorzio DOP, in sinergia con Acli Terra, è al fianco degli olivicoltori, fedeli guardiani della salute della nostra Casa Comune, attraverso una peculiare opera di valorizzazione dell’olio, per la commercializzazione del prodotto e per metterne in luce le peculiarità territoriali, al fine di assicurare il giusto reddito agli operatori del settore, quale fattore di sviluppo imprescindibile per le aree rurali dell’Italia. L’olio, in ogni sua declinazione, è uno dei simboli più prestigiosi del nostro paese e, di conseguenza, ognuno di noi, deve fare tutti gli sforzi necessari per tutelarlo.

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