L’eccezionalità del momento storico che stiamo vivendo, fortemente segnato dal susseguirsi di momenti e situazioni di crisi, sta rappresentando in tutta la sua urgenza improrogabile, raccontata anche da numerosi fatti di cronaca degli ultimi mesi, il problema delle dipendenze tra le giovani generazioni. La Relazione annuale al Parlamento pubblicata dal Dipartimento delle politiche antidroga durante l’estate ha rilevato che, in Italia, il 28% dei ragazzi tra i 15 e i 19 anni usa o ha fatto uso di sostanze stupefacenti, facendo segnare un incremento di dieci punti percentuali rispetto al 2021. In base alle rilevazioni effettuate, la cannabis, risulta essere la droga più utilizzata: si pensi che circa seicentomila studenti ne hanno fatto uso nel corso del 2022 ed oltre 76mila ne fanno un uso quasi quotidiano e, il primo contatto con questa tipologia di sostanza stupefacente, avviene mediamente tra i 15 e i 17 anni. Oltre a questo, la relazione ha sottolineato che, una percentuale superiore al 10% dei ragazzi fa uso di psicofarmaci e quasi due milioni di adolescenti fanno abitualmente uso di alcol.
Questi numeri sono il sintomo di un’emergenza in corso. Dal punto di vista della salute pubblica si sta facendo segnare un incremento dei fruitori sia sul versante dei servizi sanitari che delle comunità terapeutiche, oltre che un concomitante aumento degli accessi al Pronto Soccorso e delle ospedalizzazioni dovute all’abuso di alcol e droghe. Occorre far fronte in modo concreto ed efficace alle problematiche di dipendenza manifestati dai più giovani, educando e formando i nostri figli, attraverso il contrasto e la repressione a cui deve però unirsi un’attività di prevenzione nelle scuole di ogni ordine e grado, affinché i più giovani diventino più consapevoli dei danni causati dalle sostanze psicotrope e siano così maggiormente tutelati.