In riguardo al costo del cosiddetto carrello della spesa per le famiglie italiane, le ripercussioni sono di duplice aspetto. Primariamente si sta verificando una riduzione molto forte dei consumi, soprattutto di quelli agroalimentari, perché le famiglie devono spendere di più. A tal proposito, bisogna ricordare che, ci sono cinque milioni e mezzo di persone che versano in condizioni di grave povertà. Pertanto, con l’aumento dell’inflazione, c’è una forte riduzione dell’acquisto dei beni di consumo. La seconda questione negativa riguarda il fatto che, i cittadini, hanno cominciato a scegliere prodotti di minore qualità, ma ciò va a discapito della qualità della vita.
Rispetto a tale argomento, è difficile dare dei consigli, vista la situazione drammatica delle famiglie. Si possono però adottare alcuni accorgimenti per risparmiare, come ad esempio, andare in vari negozi per vedere dove si spende di meno, non comprare più di quanto serve settimanalmente per non avere degli scarti dettati dal fatto che, determinati prodotti, potrebbero andare fuori dai tempi di conservazione, oppure non buttare via gli alimenti che possono essere trasformati, come ad esempio il pane raffermo che può essere grattugiato e utilizzato in altre pietanze. Insomma, si possono fare tante piccole manovre per risparmiare e ridurre gli sprechi, ma francamente, in una situazione come quella in cui ci troviamo, il vero risparmio è il dare respiro alle famiglie e ai cittadini in quanto, il loro potere d’acquisto, è calato di molto a causa dell’inflazione che si attesta ad oltre l’11%.