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Le emozioni di un docente che accompagna gli alunni verso la fine di un percorso

Cinque anni con le stesse classi per più ore a settimana è un gran pezzo di vita per un docente, considerato che c’è per loro anche il tempo pomeridiano della preparazione delle lezioni e della correzione dei compiti, nonché qualche buona discussione in chat fuori orario. Li hai visti crescere fisicamente, umanamente, culturalmente, affettivamente, e loro ti hanno visto invecchiare pur restando giovane nel cuore e nella mente. All’inizio della fine di un percorso, prima di dedicarsi ad un bilancio generale, ci siamo dati il tempo di condividere un augurio ciascuno per questo ultimo anno.

Così Alessandro scrive: «Possa raggiungere i tuoi obiettivi e superare i tuoi limiti, di dimostrare chi sei e essere chi vuoi. Sarò sempre alla tua destra, forte e sicuro, perché certo di trovarti alla mia sinistra». E poi c’è Sara che tocca subito le corde delle emozioni: «Ti auguro ciò che hai sempre sognato e di affrontare a testa alta e con il sorriso tutte le difficoltà. La luce nei tuoi occhi, che vedo ogni mattina all’entrata della scuola, non si spenga mai». Sono di incoraggiamento invece le parole di Stella: «Che riesca a renderti conto finalmente di quanto vali davvero, nonostante quegli sbagli che sembrano irrimediabili, nonostante le scelte del passato che non sono errori di cui portare il peso sulle spalle, ma una fonte di esperienza come altre, perché hai tutti i mezzi per arrivare dove vuoi». E con Gemma si guarda al futuro non troppo lontano: «Immagina il tuo futuro nel miglior modo possibile e realizzalo esaurendo tutti i sogni che hai nel cassetto. Quando usciremo da queste quattro mura, sarà tutto un’avventura, mi raccomando non arrenderti mai!». Dritta al cuore dei compagni va Sofia: «Amati come meriti e conosciti a fondo senza paura di affondare. Prendi le cose belle della vita e mettile in tasca per uscirle quando il mondo non ti piace; le difficoltà arrivano a tutti, ma la differenza sta nel saperle trasformare in arte e nel chiedere aiuto al bisogno». Valeria punta invece sulla nostalgia e sui legami forti: «Abbiamo condiviso tanto e siamo cresciute insieme. Anche se ci siamo un po’ allontanate, so che il nostro rapporto non cambierà, perché abbiamo costruito qualcosa di vero e ci saremo sempre l’una per l’altra nonostante la distanza».

Non è possibile citarli tutti, ma una bella sintesi è l’augurio di Adele al di là che sia diretta ad una persona in particolare: «Ti auguro di vivere quest’anno nella maniera più vera che puoi, di scontrarti con la vita e di lasciarti andare. Non avere paura di essere te stessa: viva, vera, unica. Studia, perché non c’è niente di più bello che fare tuo un argomento e di renderlo unico come te. Studia, perché conoscere rende liberi, ma non farti mai imprigionare da una scuola che a volte ci appare grigia; fatti coinvolgere invece da una cultura limpida, ricca e piena di passione. Che non c’è cosa più bella della passione, anche se questa ti rende fragile e imperfetta».

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