In Italia, la questione del diritto alla casa, dell’edilizia e soprattutto dell’edilizia popolare, sta diventando un problema sempre più drammatico. Da decenni non si stanno facendo investimenti e non si sta attuando un piano serio in riguardo all’edilizia residenziale pubblica. Gli ultimi “Piani Casa” importanti risalgono agli anni ’60 e ’70 del ‘900. Purtroppo, oltre a questo, ad oggi si riscontra anche una diminuzione molto accentuata dell’offerta di mercato per diversi motivi. Il primo riguarda la mancata ristrutturazione degli appartamenti già costruiti, su cui non si eseguono i lavori necessari per la carenza di fondi adeguati e sono quindi inabitabili. Inoltre, soprattutto nei grandi centri abitati, ci sono numerosi appartamenti vuoti a causa dell’aumento degli affitti provocato dall’incremento del tasso di inflazione. Quest’ultimo fenomeno, in particolare, è stato evidenziato dalle recenti proteste degli studenti universitari che, spesso, per un semplice posto letto, sono costretti a spendere in media 800/900 euro al mese.
Queste abitazioni sono fondamentali per garantire il diritto a costruirsi una famiglia delle giovani coppie che, attualmente, a causa dei costi elevati delle locazioni e del prezzo elevato dei mutui, hanno molta difficoltà a permettersi una casa. La vicenda necessità di essere affrontata in maniera molto seria, attraverso un piano articolato di edilizia residenziale pubblica, a cui devono seguire investimenti importanti e adeguati alle attuali necessità abitative.