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Diritti dell’infanzia e dell’adolescenza: il ruolo di famiglie e scuola

Foto di Prawny da Pixabay

Ad ogni latitudine del mondo, povertà crescenti, fame e conflitti, stanno facendo vivere milioni di bambini e ragazzi in condizioni molto difficili, le quali fanno sì che, le opportunità di una crescita armoniosa e la capacità di realizzare i loro sogni, siano sempre più difficili da compiere. In Italia, ad esempio, diverse fragilità inedite, continuano a lambire i minori e i più piccoli: basti pensare che, oltre il 13 % delle bambine e dei bambini di età compresa tra gli 0 e tre 3 anni vive in povertà assoluta e, di questi, circa 200mila di età compresa tra gli 0 e 5 anni, vive in situazioni di povertà alimentare. Occorre ricordare che, tali deprivazioni, nei primi anni di vita e nell’adolescenza, costituiscono per chi le subisce fattori nocivi alla salute e al benessere che lambiscono anche le fasi successive della vita, diventando fattori di trasmissione della povertà alle generazioni successive e una delle cause più frequenti di emarginazione con i problemi che ne derivano.

Tutto ciò deve farci riflettere e, in occasione della Giornata internazionale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, festeggiata in questo mese di novembre per commemorare la Dichiarazione dei diritti del fanciullo approvata durante l’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 1959, abbiamo il dovere di mettere in campo soluzioni concrete, improntate all’ascolto, all’educazione e alla prossimità nei confronti dei più giovani. In tale ottica è fondamentale riconoscere e promuovere il ruolo delle famiglie e delle scuole, il cui compito, effettuato in sinergia, deve essere innanzitutto quello di educare e formare all’adultità.

Occorre poi che, ogni istituzione coinvolta, attui le soluzioni necessarie per creare relazioni sociali sane e far sì che, tutti i bambini e i ragazzi, indipendentemente dalla latitudine e dal Paese di nascita, possano avere le stesse opportunità ed esprimere il loro pieno potenziale. Questo obiettivo però, deve essere corredato da una tutela inderogabile dei loro diritti la quale, in caso di difficoltà, deve essere garantita da tutti gli attori in campo e con ogni sostegno necessario. Così facendo, la Giornata che ci apprestiamo a vivere, avrà raggiunto il suo senso più profondo.

Claudio Marcassoli: