Lāincidente, per fortuna non tragico, di domenica scorsa sulla A12, tra Rapallo e Genova, che sta causando code chilometriche per i turisti ma soprattutto per la economia del nostro Paese che, come ĆØ noto, deve crescere in modo sostenuto per diminuire il Debito pubblico e per creare nuove occasioni di lavoro, pone di nuovo al centro della attenzione le nostre Autostrade.
Il nostro Paese uscito dalla seconda guerra mondiale sconfitto, bombardato e povero si riprese grazie alle scelte di De Gasperi, grazie al Piano Casa di Fanfani, grazie al fisco amico di Vanoni ma anche alla costruzione delle Autostrade che unirono il Paese economicamente.Ā Purtroppo, come ha detto il Vice Ministro RIXI, il 55% della nostra rete autostradale, tra cui quelle liguri, ĆØ vecchio, costruito cioĆØ negli anni 60.Ā Paghiamo caro il blocco della costruzione delle autostrade del 1975 voluto da un emendamento comunista ispirato dallāon. Lucio Libertini.
GiĆ quando venne decisa la costruzione dell’Autostrada del Sole la sinistra del PCI non ne capiva la necessitĆ . Negli anni 61-62, su lāUnitĆ si chiedeva, in alternativa alle autostrade, la costruzione di Scuole e Ospedali. CosƬ nel 1964, il giorno della inaugurazione della Autostrada del Sole, sulla prima pagina della UnitĆ ci si chiedeva ancora della sua utilitĆ . Appena ve ne furono le condizioni, la sconfitta della DC alle amministrative del 1975 e la presa di distanza del PSI di De Martino, il PCI presentĆ² un emendamento nel corso della discussione della Legge Bucalossi sullāuso del suolo col quale si bloccava per legge la costruzione delle autostrade. Questa norma durata 25 anni, venne soppressa dal Governo Amato solo nel 2001. Ecco spiegato il ritardo del nostro Paese nella dotazione infrastrutturale. Un ritardo che ci ĆØ costato molto dal punto di vista economico perchĆ© la lentezza dei trasporti merci o della logistica ha un costo cosƬ come la congestione del traffico ha sicuramente inciso nella lotta alla incidentalitĆ stradale e nellāattrattivitĆ economica.
Negli anni 2000 la esplosione del Movimento NoTav, No Gronda etc. ha bloccato la costruzione di altre infrastrutture strategiche, come la TAV e la Gronda autostradale di Genova, causando la minore crescita della economia e del lavoro del nostro Paese.Ā Solo con la nostra grande Manifestazione SITAV torineseĀ del 10 Novembre 2018 si ĆØ indebolita questa opposizione plasticamente evidenziata dal voto del Senato del 7.8.2019 largamente contrario alla mozione No Tav dei cinque stelle.Ā Senza le grandi Piazze dei SITAV il Governo Conte prima e Draghi poi non avrebbero dato cosƬ tanto spazio alle infrastrutture nella scrittura del PNRR.Ā Ora ci auguriamo che il nuovo Governo, nellāinteresse nazionale, sblocchi e acceleri la costruzione della TAV, della Gronda di Genova etc.
Trasporti e logistica competitivi contribuiscono ad attrarre nuovi investimenti produttivi di cui abbiamo bisogno come il pane. CosƬ come i ritardi nella realizzazione delle opere costano alla economia generale, costano posti di lavoro e entrate per lo Stato. Eā quanto sta accadendo proprio a Genova dove la decisione di costruire la nuova diga e il completamento dei lavori del Terzo Valico stanno attirando investimenti dei grandi operatori mondiali dello shipping, come se a Torino nella Mirafiori arrivassero investimenti di produttori esteri di auto.
Il nuovo stadio della globalizzazione, dopo il COVID, dopo la guerra in Ucraina, renderĆ sempre piĆ¹ strategico per lāEuropa il grande mercato africano e il Mediterraneo, nel quale i porti italiani sono il punto di passaggio piĆ¹ naturale verso il grande mercato europeo, sarĆ importantissimo il collegamento ferroviario creato dalle Reti europee (Tav, Terzo Valico , Brennero, etc.) collegate con i nostri porti. Siccome il traffico non potrĆ andare tutto su rotaia le autostrade rimarranno strategiche. Mi auguro che la stabilitĆ governativa consenta di sbloccare rapidamente gare e lavori.