Intervento

Contrasto della povertà: i 3 aspetti negativi della Manovra

Il mio giudizio relativo a questa manovra è negativo. Sono state prese delle decisioni che, in una situazione come quella attuale dove ci sono cinque milioni e mezzo di famiglie in povertà, tra cui un milione e mezzo di bambini, non vanno nella direzione giusta. Avremo preferito che, tutte le risorse, andassero verso questi bisogni e necessità. Quando invece, non solo si taglia a partire dal 2023, ma addirittura si abolisce il Reddito di Cittadinanza dal 2024, è ovvio ed evidente che si fa una manovra contro la povertà.

In secondo luogo, per quanto riguarda le pensioni, che avrebbero dovuto essere rivalutate dal 1° gennaio 2023 con un tasso percentuale del 7,3% come precedentemente stabilito dal ministero dello Sviluppo Economico, secondo la presente manovra invece, è stato dato l’aumento solo alle pensioni di importo bassissimo ma, nella stessa, vengono tagliate le rivalutazioni per l’inflazione del 50% a coloro che percepiscono 1500/2000 euro al mese ed esse non sono certo le pensioni d’oro. Quindi, tutti questi pensionati, che sono cinque milioni e mezzo, non avranno una pensione adeguata al tasso di inflazione.

Oltre a ciò, il terzo elemento che pare molto negativo, è la riduzione del taglio delle accise sui carburanti per le quali, gli stessi, aumenteranno di 13 centesimi al litro, con una ricaduta molto importante, dell’ammontare di cinque miliardi, sulle famiglie. Ciò avrà conseguenze in relazione all’aumento dei pieni di benzina e di gasolio, ma anche sull’inflazione, dato che i costi di trasporto delle merci, non solo quelle generali ma anche quelle di prima necessità, subiranno un incremento dello 0,4%.

Questi elementi sono tutti negativi e vanno nella direzione opposta di quello che vorremmo in più, in una situazione come quella attuale, non siamo molto d’accordo in merito al fatto che si aiutino le partite Iva fino a 85 mila euro di reddito che, se guadagnano tali cifre, stanno già benino. Inoltre, fare l’operazione di diminuzione fortissima delle cartelle esattoriali e l’aumento del massimale per quanto concerne il denaro contante a cinque mila euro, favorirà ancor di più l’evasione fiscale che già colpisce il nostro paese. Non siamo per nulla soddisfatti.

Bisognerebbe ristabilire la rivalutazione delle pensioni perché, i pensionati, sono subissati dall’inflazione nonché dall’aumento dei costi delle bollette e dei servizi. Mi auguro comunque che, il Parlamento, faccia tornare sui suoi passi il Governo ristabilendo il taglio delle accise a 30 centesimi. L’ulteriore elemento, inoltre, è la modifica dell’atteggiamento che si ha verso il Reddito di Cittadinanza e, oltre a ciò, un fattore che avevamo sempre chiesto, è l’azzeramento dell’Iva sui prodotti e i beni di prima necessità. Questo aiuterebbe le persone che, quotidianamente, devono fare la spesa e non hanno i soldi per poterla fare.

Rosario Trefiletti

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