Lo spreco alimentare è una piaga. Ci troviamo con delle popolazioni che sprecano e altre che soffrono la fame. Una diseguaglianza inaccettabile. Dobbiamo impegnarci per sfamare chi non ha cibo e, d’altro canto, nei Paesi più sviluppati, dovremmo andare verso una razionalizzazione e interventi per non sprecare il cibo. Tonnellate e tonnellate di cibo e soldi che finiscono letteralmente nella pattumiera.
Cosa si può fare? Ci sono molti manuali in rete che insegnano a non sprecare cibo. Noi, nella associazione, stiamo costruendo un vademecum per non buttare ma anzi riutilizzare il pane raffermo. Il pane è un simbolo della nostra cristianità. Questo alimento può essere riutilizzato in tantissime ricette, se grattugiato ad esempio può essere utilizzato in abbinamento alla pasta o come panatura, può essere utilizzato per cucinare un piatto della tradizione, il “pancotto”. Ricette meravigliose che ci vengono tramandate dalla nostra tradizione.
Un altro spreco insopportabile riguarda il mondo della pesca. Molti pescatori, dopo aver tirato a bordo le reti, selezionano il pesce mettendo da parte quello più pregiato e gettando in mare qualità di pesce povero, buonissimo ma che non ha mercato. Ci sono molti altri sprechi, dovute non solo alle imprese, ma anche alle famiglie. Comprate prodotti che sono vicini alle date di scadenza, molto spesso in questo particolare caso i prodotti vengono scontati, ma cucinateli in tempi rapidissimi in modo che non si rovinino.
L’altro grande tema è l’accapparramento: mai comprare grandi quantità di un solo prodotto, ma acquistare in maniera oculata in base ai consumi familiari, ossia ciò che pensiamo che mangeremo in quella settimana. Non ha senso acquistare tanti prodotti per poi stiparli nella nostra dispensa o nel frigo e poi dimenticarcene fino a che non è ora di buttarli.
Voglio aggiungere un’ultima cosa: c’è uno spreco di cui si parla molto poco. Mi riferisco ai medicinali. Abbiamo il vezzo di acquistare i medicinali di cui spesso non abbiamo necessità per conservali in vari luoghi della nostra casa e poi buttarli una volta che hanno raggiunto la scadenza. Parliamo di sprechi per circa un milione di euro l’anno.