Nella mia esperienza professionale di avvocato ho assistito tante persone e ho cercato di tutelarne le ragioni. Una parte difficile del mio lavoro è far capire alle persone che non sempre le proprie ragioni corrispondono a diritti o posizioni tutelate dall’ordinamento giuridico e che non sempre le strade che intendono percorrere sono quelle preferibili. Ma trovare una buona soluzione, quando possibile, un buon compromesso è anche la parte gratificante del lavoro.
Da qualche tempo pero mi sono dovuta rendere conto che il mio ruolo è cambiato: dallo spiegare e motivare le ragioni di un assistito, sono giunta a spiegare i rischi e le sanzioni delle condotte antidoverose. Capita sempre più spesso che l’intervento dell’avvocato assuma il significato di manifestare alla controparte la serietà dell’intenzione di tutelare i propri diritti, come se l’iniziativa del singolo non bastasse? Alle volte accade che per ottenere anche quanto ci spetti per legge necessitiamo dell’intervento esterno magari di un avvocato che spieghi che la condotta della controparte è sanzionabile.
Proprio questa è la parola su cui riflettevo: sanzione. Nei miei studi di diritto privato insigni Maestri mi hanno spiegato che la norma giuridica è tale anche quando non abbia una sanzione e che la giuridicità della norma dipende dalla fonte che l’ha prodotta e non certamente dall’esistenza di una sanzione per il caso della violazione. Eppure mi sembra invece che il mondo in cui viviamo richieda proprio una sanzione per poter funzionare: solo il timore di una sanzione costringe a fare il proprio dovere; solo il timore di una sanzione impone i cittadini a rispettare le regole anti covid-19.
Si fa spesso appello al senso di responsabilità per evitare il diffondersi della pandemia, per salvare i più deboli dal pericolo grave di una malattia, per assicurare alla collettività un benessere diffuso. Quello che pero abbiamo visto in questi ultimi mesi non è il senso di responsabilità, ma l’egoismo: il rispetto delle regole passa dal timore della sanzione senza la quale non si fa il proprio dovere. Ebbene se ognuno di noi si facesse orientare dal senso di responsabilità forse non avremo bisogno di sanzioni, ma la nostra condotta sarebbe naturalmente orientata al raggiungimento di interessi collettivi e non egoistici.