Come contrastare la marginalizzazione degli anziani

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Foto di Claudia Peters da Pixabay

L’Istat nelle ultime ricerche disponibili ha rilevato che, in Italia, circa 1,2 milioni di persone nella fascia over 65 vive in condizione di solitudine e, in particolare, tra gli over 75, tale fragilità aumenta perché, ben il 38%, vive senza familiari o parenti su cui contare. Questo mette in luce un grave problema: molto spesso, la solitudine più accentuata degli anziani, è correlata a problemi di autonomia più frequenti. Basti pensare che, molti di loro, hanno difficoltà motorie, disabilità varie e necessità particolari per far fronte alla propria cura quotidiana. Tutto ciò, confrontato ad un recente studio, il quale mette in luce il fatto che, tra vent’anni, circa dieci milioni di cittadini, di cui sei milioni di over 65, vivranno in solitudine, ci impone delle misure urgenti che, le istituzioni ed il Terzo Settore, devono obbligatoriamente mettere in campo per contrastare la crescente marginalizzazione di coloro che si trovano nella Terza e nella Quarta Età.

La prossimità a queste persone si deve basare primariamente su un’assistenza domiciliare qualificata, con l’obiettivo di permettere loro di vivere tranquillamente nella propria casa, circondati dai loro ricordi più cari. Questo elemento sta spingendo sempre di più, noi di Acli Colf, all’erogazione di specifici corsi formativi rivolti alla qualificazione della figura degli assistenti domiciliari. Essi rappresentano un baluardo fondamentale per permettere di stare vicino a chi, con i suoi sforzi, ha costruito il Paese dove oggi viviamo nel benessere. Dobbiamo propendere ogni sforzo per riaffermare la funzione sociale degli anziani: essi devono essere il centro pulsante delle nostre comunità, dialogando con i più giovani e ponendo le basi di un futuro in cui nessuno, indipendentemente dalla propria età, sia marginalizzato.