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Come l’agricoltura deve evolvere per adattarsi ai cambiamenti climatici

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@ no one cares su Unsplash

Negli ultimi anni, gli eventi climatici avversi, in maniera sempre più frequente, stanno causando una diminuzione delle rese in ambito agricolo o, nei casi peggiori, la perdita di una grande percentuale di raccolto. Tutto ciò, pertanto, sta rendendo sempre più necessaria la messa in campo di specifiche misure di adattamento ai cambiamenti climatici, tese a limitare i danni alle produzioni agricole ma, soprattutto, a tutelare il lavoro quotidiano di molti agricoltori i quali, nonostante le crescenti difficoltà, sono i più fedeli guardiani della salute della Terra e contribuiscono in maniera determinante a riqualificare le aree interne a forte rischio spopolamento.

Ci troviamo di fronte a un cambiamento epocale che, per evitare di lambire in maniera preponderante il futuro dei nostri figli, deve essere fronteggiato con misure decise, aventi l’obiettivo di salvaguardare la biodiversità e, nel contempo, le nostre eccellenze agroalimentari. L’attuale stravolgimento climatico, in ogni sua accezione, ovvero dalla siccità fino alle alluvioni sempre più frequenti, sta avendo gravi ripercussioni sui sistemi agricoli su scala globale pertanto, ognuno di noi, deve fare la sua parte per tutelare le funzioni ecologiche della nostra “Casa comune” e, allo stesso tempo, accrescere le capacità del mercato agroalimentare mondiale per nutrire una popolazione che, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo, è in costante crescita.

Acli Terra, come sempre, nell’ottica dei valori di fraternità delineati da Papa Francesco, è pronta a svolgere il proprio ruolo di rappresentanza e vicinanza al mondo dell’agricoltura e dell’ittica ma, per raggiungere una piena e maggiore sostenibilità, occorre l’aiuto di tutti i membri della società civile senza i quali, ogni sforzo, sarà vano. Il settore primario nel suo complesso, per definizione, è sinonimo di diritto all’alimentazione di tutti quindi, senza se e senza ma, ci serve un approccio sistemico in grado di mettere le persone al centro dell’azione di tutela dell’ambiente.

Nicola Tavoletta: