In queste ultime settimane del 2021 si torna a parlare più diffusamente di un tema che ci accompagna, in realtà, da tutto il resto dell’anno. Si tratto del “caro bollette”, cioè l’aumento dei costi di gas e luce elettrica che segnano un +50% complessivo.
Una “batosta” da oltre 600 euro all’anno che riguarda tutti, in maniera trasversale, cittadini, servizi e imprese. In aggiunta, le notizie provenienti da specialisti del settore paventano il rischio di un ulteriore aumento nell’inizio dell’anno che verrà.
La causa di questo forte incremento risiede nell’esplosione dei prezzi delle materie prime in un settore, com’è questo, dove non mancano le grandi speculazioni. Le istituzioni a livello internazionale dovrebbero intervenire per “tagliare le unghie” a questa finanza creativa, calmierando la situazione in questo campo.
C’è da intervenire anche nel nostro Paese perché la “batosta” dell’energia comporta aumenti dei costi anche nelle filiere di produzione, con un’ulteriore ricaduta sulle famiglie. Si deve intervenire sia sulle speculazioni che sugli oneri generali di sistema, misure parafiscali molto elevate che incidono sulla bolletta elettrica. Il governo è intervenuto per diminuire costi fissi presenti che pagano le famiglie per altre motivazioni, ma in maniera ancora insufficiente.