L’attuale situazione relativa al costo dei carburanti, francamente, è molto grave. Siamo sicuramente in presenza di fenomeni speculativi all’interno della filiera. A tal proposito, si pensi che, facendo una comparazione tra l’attuale prezzo del petrolio e altri periodi in cui era agli stessi livelli, il prezzo dei carburanti era inferiore. Occorre quindi controllare e contrastare questi fenomeni perché, attualmente, parla di un costo al litro di 15 – 20 centesimi in più a causa della speculazione. Abbiamo consigliato al governo di operare mettendo in atto un’operazione strutturata e non attraverso il bonus da dare sotto una certa soglia di Isee. Ciò perché, coloro che si trovano in una situazione di grave povertà, ovvero 5 milioni e 600 mila cittadini, in molti casi non hanno ne la possibilità né la voglia di prendere l’auto e fare il pieno di benzina. È importante invece utilizzare l’extra profitto che arriva allo Stato per l’Iva al 22%, abbassare con le accise. Così facendo, l’erario, incasserebbe sempre delle risorse, ma non si trasformerebbe in una sorta di ottava compagnia petrolifera.
In conclusione, quindi, è fondamentale intervenire in maniera congiunturale in merito all’Iva dei carburanti, neutralizzandone gli aumenti automatici, attualmente nell’ordine dei circa 4,5 cent al litro. Ciò avrebbe effetti positivi sia sui costi di trasporto delle merci che sul tasso di inflazione, motivo di profonda preoccupazione per le famiglie italiane, soprattutto quelle con un reddito più basso.