Non ho avuto il piacere di conoscere Enrico Giovannini il nuovo Ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture ma avendolo seguito in particolare da Presidente dell’Istat e come portavoce della Alleanza italiana per lo Sviluppo Sostenibile credo e immagino che in tale ottica nel nuovo prestigioso incarico rilancerà la mobilità sostenibile nelle Città, completerà il Piano delle Reti di trasporto europee su rotaia a partire dalla TAV e proseguirà il trasferimento del trasporto stradale merci e passeggeri dalla strada alla rotaia.
I Ministri dei Lavori Pubblici hanno avuto una parte importante a partire dal Ministro Luigi Des Ambrois, cui si deve gran parte della scrittura dello Statuto Albertino. Des Ambrois nativo di Oulx in alta Val di Susa insieme a Giuseppe Medail di Bardonecchia fu un grande sostenitore del primo Traforo ferroviario alpino del Frejus che venne poi realizzato sotto la guida di Cavour. Ad altri Ministri dei Lavori Pubblici dobbiamo alcune importanti fasi di crescita del Paese. Se non sarà troppo condizionato dalla durata del Governo, il prof. Giovannini sicuramente svilupperà la mobilità urbana sostenibile di merci e passeggeri, proseguirà la realizzazione delle Reti ferroviarie ad Alta Velocità a partire da quelle che collegate ai porti italiani serviranno ad aumentare l’attrazione dei traffici internazionali ai nostri porti per poi essere trasportate su rotaia verso i Paesi del Centro Sud Europa. Tutto questo porterà all’aumento delle entrate fiscali e all’aumento della logistica italiana.
Il Ministro troverà due norme, cui ho lavorato molto quando fui al Governo che incentivano l’utilizzo del trasporto su rotaia (il Ferro bonus) e del trasporto via mare (le autostrade del Mare).
D’altronde nel dopoguerra si arrivò al Boom economico grazie all’utilizzo dei fondi del Piano Marshall per la ricostruzione della rete ferroviaria bombardata durante la seconda guerra mondiale, e dall’avvio del grande Piano delle Autostrade.
Oggi il rilancio del Paese arriverà dalla innovazione tecnologica, dalla digitalizzazione ma anche da una nuova rete di trasporti su rotaia e quindi sostenibile collegata da un lato alla grande rete di trasporti europei e dall’altro lato si nostri porti.
L’Italia potrà diventare finalmente quella piattaforma logistica tra l’Europa, l’Africa, il Medio e l’Estremo Oriente che le darebbe un ruolo ancora più importante nei traffici turistici e commerciali del futuro.
Ecco la grande sfida per il Prof. Giovannini. Una sfida per il rilancio di un Paese che negli ultimi vent’anni ha perso competitività e crescita economica anche grazie alla carenza di investimenti in infrastrutture di trasporto.