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Calcio e vita, il nesso di una ripresa a basso ritmo

Si chiude una stagione, ma unā€™altra ĆØ giĆ  alle porte. Senza soluzione di continuitĆ , complice lā€™emergenza coronavirus, che ha stravolto la nostra vita e, ovviamente, anche il calcio. Mancano solo pochi giorni alla fine della stagione, con lā€™assegnazione di Champions ed Europa League, con lā€™Inter meritatamente in finale, ma ne mancano altrettanti per la ripresa dellā€™attivitĆ  agonistica.

Appunto, senza soluzione di continuitĆ . Per la maggior parte delle formazioni, mini-vacanze dal 3 agosto, per altre, quelle impegnate in europa, si ĆØ andati avanti finoĀ  che sono rimaste in gara. Lā€™ultima a tornare a casa ĆØ stata la Roma (che ha riscontrato due positivitĆ  asintomatiche fra i giocatori della Primavera, con sospensione delle attivitĆ  fino al 24 agosto) e in posta, come detto, ĆØ rimasta solo lā€™Inter.

Dettagli di una stagione segnata dal coronavirus, tre mesi di stop forzato e ripresa dellā€™attivitĆ  tra distanziamento sociale, mascherine e lā€™incubo dietro lā€™angolo di ritornare ai giorni del fermo totale. Riprendere il campionato di calcio, ĆØ stata parte della ripresa della vita, inevitabile per non mandare in fumo gli ultimi introiti rimasti. Le perdite sono notevoli e pesanti.

Mancati incassi al botteghino che per un club di calcio di serie A sono tanta roba, come, in proporzione, sono notevoli le perdite di chi dalla sera alla mattina si ĆØ ritrovato con il ristorante o lā€™hotel chiuso per coronavirus.

Poi, il mondo, sia pur lentamente, si ĆØ rimesso in moto, imparando a convivere con il virus, con una curva dei contagi sempre piĆ¹ bassa. Ma le misure di sicurezza non sono bastate perchĆ© la febbre dellā€™estate, il ritorno di qualche vacanziero da paesi a rischio, ha fatto nuovamente salire il numero dei contagiati, pur rimanendo nei limiti di una apparente semi-normalitĆ .

Sono state richiuse le discoteche, sono state adottate nuove misure per evitare di cadere nuovamente nel caos. Una ripartenza ad andamento lento. E sarƠ cosƬ anche la prossima stagione del calcio.

Il Governo ĆØ intenzionato a riaprire le scuole, ci mancherebbe altro andasse diversamente, pur mantenendo distanza ed evitando assembramenti. SarĆ  un fine agosto da monitorare con attenzione perchĆ© poi il Decreto in programma la prima settimana di settembre, dovrebbe dare il via a nuove, parziali aperture.

E anche il calcio vuole tornare a vivere. Senza tifosi non ĆØ stata la stessa cosa. Entusiasmo scemato, che Lega calcio e Figc vogliono evitare. Il presidente Gravina, ha parlato di voler riportare la gente allo stadio e al momento le condizioni ci sono tutte.

Come nella ripartenza delle crociere, si ĆØ aperto ad un trenta per cento in meno di ospiti a bordo. Stessa cosa avverrĆ  nel calcio, con gli stadi che perderanno il 30% dei tifosi, ma riapriranno allā€™anima pulsante del gioco piĆ¹ bello del mondo. Ma saranno fondamentali i prossimi 20 giorni perchĆ© sarebbe un delitto continuare a scherzare con fuoco del virus.

In Spagna ci sono una decina di contagiati in alcuni club. Tutto sotto controllo con la messa in quarantena dei soli contagiati. Non ĆØ stato cosƬ in Francia con la Ligue1 che parte zoppa.

La prima giornata, in programma il 22 e 23 agosto, inizia senza Marsiglia-St-Etienne, dopo che quattro calciatori della formazione di casa sono risultati positivi. Troppi per non imporre uno stop preventivo. Per ora in Europa non cā€™ĆØ aria di riportare i tifosi allo stadio, mentre in Italia, a parte la spinta della Figc, il ministro Spadafora che prende tempo.

La preoccupazione ĆØ settembre, quando riapriranno anche le scuole e inevitabilmente, si registreranno assembramenti. Come detto, la prima settimana di settembre ĆØ atteso il nuovo Decreto Conte che non potrĆ  che tener conto della curva dei contagi. La serie A riparte il 19 settembre, un mese ancora per sperare di rivedere i cancelli degli stadi italiani tornare ad aprirsi.

Il 20 di settembre Roma ospiterĆ  gli Internazionali dā€™Italia di tennis e il Cts ha ritenuto sufficienti le misure presentate dalla Fit: troppo pochi 43 centimenti di distanza. Il calcio, dal canto suo, sta studiando un processo tale da risultare inattaccabile. Non solo misure di sicurezza, ma anche distanze in grado di permettere al 60% dei tifosi, di riappropriarsi dei loro spazi.

Gli stadi vuoti non hanno appeal, lo sanno bene anche i ministri Spadafora e Speranza, che si augurano, per primi, meno contagi, prima di poter permettere la riapertura degli impianti. Giocare unā€™altra stagione a porte chiuse, sarebbe non solo mortificante per i calciatori, ma una ulteriore mazzata allā€™economia dei club che vogliono tornare a regalare spettacolo, ma anche fare cassa.

In fondo, due mesi di calcio a porte chiuse, con tutte le misure ampiamente rispettate, ha portato a zero contagi nel calcio italiano. E stavolta, una mano sostanziosa puĆ² darla la Uefa che nei prossimi giorni ĆØ chiamata ad ufficializzare la proposta di aprire al 30% dei tifosi in occasione della Supercoppa Europea tra la vincente della Champions e dellā€™Europa League, in programma il 24 settembre a Budapest.

PerchĆ© anche ai piani alti sanno bene che il carrozzone calcio, senza entrate, non si regge. Poi, il banco di prova sarĆ  la vita di tutti i giorni. PiĆ¹ lā€™Italia si mette in testa di rispettare le regole, piĆ¹ possibilitĆ  di sono di riaprire. Il protocollo della Figc ĆØ pronto per essere consegnato ai ministri Spadafora e Speranza, perchĆ© la nuova stagione, quella che dovrĆ  portare agli Europei, non potrĆ  essere ancora a porte chiuse. Altrimenti, hai voglia a sognare Messiā€¦

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