Il termine biodiversità racchiude in sé la ricchezza di vita sulla Terra: i milioni di piante, animali e microrganismi, i geni che essi contengono e i complessi ecosistemi che la costituiscono. Questo ci fa capire come, la sostenibilità, sia una necessità inderogabile a cui tutti i settori non possono sottrarsi e per la quale urge cambiare il rispettivo approccio all’ambiente. Il turismo enogastronomico e la biodiversità agroalimentare, dal punto di vista della salvaguardia dell’ecosistema, rappresentano un esempio di sostenibilità delle aree rurali che abbiamo il dovere di sostenere e ampliare con l’obiettivo di tutelare al meglio il futuro della nostra “casa comune”.
L’estate che stiamo vivendo, con l’aumento dei flussi turistici ad essa correlati, è una grande occasione da cogliere per diffondere una pratica dell’enogastronomia più sostenibile, in grado di valorizzare maggiormente i borghi rurali e contrastarne lo spopolamento che, in alcuni casi, negli ultimi decenni, ha progressivamente portato alcuni di essi ad essere quasi disabitati. I cambiamenti climatici e la crescente antropizzazione ci pongono di fronte a una sfida inedita: dobbiamo incrementare la sostenibilità dei nostri modelli di sviluppo, non solo sotto il profilo produttivo ma anche dal punto di vista sociale e paesaggistico. Gli agricoltori e gli allevatori, insieme agli abitanti delle aree rurali, rappresentano l’avanguardia di quella che, con lungimiranza, Papa Francesco ha definito ecologia integrale. Acli Terra è al loro fianco con una pregnante opera pedagogica diffusa in ogni provincia d’Italia per sostenerli e per affidare alle future generazioni un ambiente migliore.