Aumento della popolazione anziana: gli interrogativi da porsi

Foto di Gerd Altmann da Pixabay

Nel nostro Paese, dall’Unità d’Italia ad oggi, il numero degli over 65, è passato dal 4,2% al 23,8% della popolazione, giungendo ad oltre 14 milioni di persone tanto che, ad oggi, sotto il profilo statistico, si contano 193 individui anziani ogni cento nuovi nati rispetto ai 46 del 1971. Queste cifre, dietro a cui si celano delle vite e delle fragilità sociali emergenti, ci devono porre davanti ad alcuni interrogativi fondamentali per il futuro di tutti noi, soprattutto in riguardo al sistema di welfare necessario a rispondere ad un invecchiamento generale della popolazione.

Alla luce di ciò, il modello di presa in carico delle nuove fragilità, deve essere parzialmente rimodellato. Occorre proseguire in maniera sempre di più sulla via di una politica organica iniziata con il Fondo Nazionale per la Non Autosufficienza e proseguita fino alla recente approvazione della riforma dell’assistenza agli anziani non autosufficienti. Coloro che si trovano a vivere nelle cosiddette “Terza Età” e “Quarta Età”, devono essere tutelati in misura sempre maggiore in un’ottica di fraternità, come ribadito più volte da Papa Francesco nel corso del suo pontificato. Guardando al futuro pertanto, ognuno di noi, ha il dovere imprescindibile di essere prossimi a chi, nel corso della vita, ha contribuito a gettare le basi istituzionali, economiche e sociali del nostro Paese, senza se e senza ma.