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Arriva la variante Erin: cosa fare?

Covid. Foto di Fusion Medical Animation su Unsplash

Molti si chiedono se oggi ci si debba preoccupare della nuova variante Covid, Erin o se ormai il Covid è qualcosa che non preoccupa più. E’ bene a mio avviso non sottovalutare Erin, ma senza allarmismi.

Il CDC degli Stati Uniti raccomanda a tutti i soggetti di età pari o superiore a 6 mesi di sottoporsi a un vaccino Covid aggiornato per proteggersi dagli esiti potenzialmente gravi della malattia questo autunno e inverno. I vaccini Covid aggiornati di Pfizer-BioNTech e Moderna sono già disponibili.

La raccomandazione del CDC indica che il Covid non è mai da prendere sottogamba. Naturalmente la popolazione è già stata ampiamente vaccinata anche più volte e quindi i rischi non sono elevati. Però i soggetti a rischio possono soffrire parecchio e anche andare incontro a guai seri, soprattutto se sono anziani, se sono persone immunodepresse o fragili. Quindi il pericolo c’è.

La precauzione di non frequentare i luoghi assembrati senza protezione, quali la mascherina, è ancora valida. Se è possibile vaccinarsi, consiglio la vaccinazione. Ogni variante porta con sé infatti dei fatti nuovi che non conosciamo, anche per l’influenza. Ci sono dei ceppi molto virulenti e dei ceppi insignificanti: se sono molto virulenti i danni sono maggiori. Poiché non possiamo conoscere la virulenza in anticipo, la vaccinazione rimale una pratica altamente protettiva. Nonché pratica, perché fatta contemporaneamente alla vaccinazione antinfluenzale. Quindi, anche con Erin, la prudenza non è mai troppa.

Girolamo Sirchia: