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Dagli aiuti alle famiglie alle riforme necessarie

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Le agenzie diffondono la notizia che tante aziende, tante famiglie attendono. Come saranno destinati i 40 miliardi (reperiti con un ulteriore scostamento di bilancio) per il decreto Sostegni bis? Viene la conferma che la bozza del decreto è pronta per essere discussa in Consiglio dei ministri già questa settimana, anche se non c’è ancora una data certa.

Come successo già con gli altri decreti legge economici dell’ultimo anno, anche in questo caso le misure adottate sono diverse e non consistono solo nei rimborsi alle imprese colpite dalle chiusure anti-covid. Si conferma che sarà un testo meno farraginoso di quelli a cui ci aveva abituati il Conte 2: quarantotto articoli e più di settanta pagine in cui rientrano rinvio e riduzione di alcune tasse, sostegni al reddito, regole per lo smart working, mutuo per i giovani e tanto altro. Anche in questo caso si dice che il governo ha fretta di approvarlo, per dare linfa vitale alle aziende in difficoltà, e sembra che l’attesa non sarà lunga tanto quanto quella del primo decreto Sostegni, il cui perfezionamento è durato settimane.

Secondo quanto scrive Fanpage, i nuovi aiuti economici per le imprese in crisi saranno riconosciuti secondo un doppio canale. È previsto il pagamento automatico di un contributo pari a quanto già erogato e, in parallelo, una seconda rata calcolata in relazione alla perdita media mensile registrata da aprile 2020 a marzo 2021 rispetto allo stesso periodo 2019-2020. Dall’importo emerso applicando le percentuali dal 60 al 20 per cento verrà sottratto quanto già riconosciuto in automatico. Torna poi il bonus affitto, il credito d’imposta del 60 per cento riconosciuto da gennaio a maggio 2021.

In parallelo, per le partite IVA in crisi è prevista l’esenzione dal pagamento dell’acconto IMU del 16 giugno 2021, sconti sulla Tari ed agevolazioni in materia di bollette. Viene confermata una nuova tornata di contributi a fondo perduto per le partite IVA, per un totale di 14 miliardi di euro, riconosciuti a chi ha subito un calo medio mensile di fatturato o corrispettivi pari almeno al 30 per cento e non supera il limite di 10 milioni di ricavi e compensi.

Tra le novità contenute nel testo in bozza del decreto Sostegni bis c’è poi un rafforzamento del bonus prima casa: i giovani under 36 potranno beneficiare dell’esenzione dalle imposte di registro, ipotecarie e catastali e dal taglio delle imposte sostitutive sui finanziamenti fino al 31 dicembre 2022. Il decreto Sostegni bis dovrebbe poi confermare il REM, reddito di emergenza, accanto al bonus 2.400 euro per lavoratori stagionali e del turismo e l’indennità per i lavoratori dello sport. Queste sono le principali misure che vengono anticipate.

Auguriamoci che sia l’ultimo provvedimento di queste dimensioni finanziare destinato – diciamoci la verità – a quella che viene chiamata oggi “resilienza”. La prospettiva su cui lavorare è quella di proseguire nelle riaperture che costituiscono la migliore garanzia della ripresa. Poi occorre completare l’impegno ancora necessario per rendere operativo il PNRR. Senza equivoci, né furbizie. Proprio ieri i sindacati hanno ripreso il dibattito sulle pensioni con il governo. La loro piattaforma (62 anni con 20 anni di contributi oppure 41 anni di versamenti a prescindere dall’età) è fuori mercato. La Ue ci chiede di riprenderci dalla sbornia giallo-verde e di rientrare nel percorso delineato dalla riforma Fornero. Il governo, per ora, mena il cane per l’aia.

Giuliano Cazzola: