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Aiutare gli anziani a rimanere al passo con i tempi

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Foto di micheile henderson su Unsplash

Un tempo, gli anziani, attraverso la figura del pater familias, guidavano con autorevolezza e saggezza le famiglie e rappresentavano degli insostituibili punti di riferimento per l’intera società, in quanto erano testimoni preziosi delle tradizioni dei nostri avi, nonché principale fattore di legame tra le diverse generazioni. Nella società odierna invece, connotata dall’emergere di nuove fragilità e divisioni, sta venendo progressivamente meno il dialogo intergenerazionale e, di conseguenza, gli anziani di oggi, rischiano di avere una posizione marginale nel processo educativo e di trasmissione dei valori verso i più giovani.

Occorre però ricordare che gli anziani e, nella fattispecie i nonni, in un contesto sempre più frenetico come quello che si vive nella quotidianità del nostro tempo, possono e devono costituire un valore ineguagliabile all’interno delle famiglie, educando le nuove generazioni alle dimensioni più autentiche dell’esistenza, rafforzando così i legami sociali e diventando, allo stesso tempo, uno strumento di umanità ed emancipazione teso al futuro.

Tutto ciò però, comporta l’affermazione di buone pratiche di sostegno e mutualità reciproche verso coloro che si trovano a vivere la Terza e la Quarta età. Ovvero, se da un lato gli anziani sostengono le loro famiglie nella quotidianità, dall’altro devono essere coadiuvati affinché possano rimanere al passo con i tempi, a relazionarsi e ad avere una percezione positiva degli anni che stanno vivendo. Questo significa allontanare da loro gli stereotipi ancora persistenti nei confronti della vecchiaia e soprattutto, agendo tutti insieme, il rischio di solitudine e isolamento che, coloro che sono più avanti negli anni, corrono maggiormente.

Pietro Giordani: