La finalità primaria dell’agricoltura sostenibile, secondo la definizione fornita dall’Agricultural Sustainability Institute, è quella di riuscire a soddisfare l’attuale fabbisogno alimentare primario della popolazione mondiale senza pregiudicare la possibilità delle generazioni future di soddisfare le stesse necessità. Ciò premesso, occorre ricordare che, gli agricoltori, da millenni, con la loro opera quotidiana, contribuiscono in maniera determinante a darci il cibo di cui abbiamo bisogno e, inoltre, sono i fedeli guardiani della salute del nostro pianeta.
Ora però, di fronte alle conseguenze sempre più nefaste dei cambiamenti climatici, occorre sviluppare ulteriormente i processi di coltivazione, al fine di ridurre il consumo d’acqua, preservare le risorse naturali e, ove possibile, incrementare la produttività del suolo per garantire la sussistenza alimentare alla crescente popolazione mondiale.
Questi temi stanno trovando un importante punto di dialogo anche alla Settimana Sociale dei cattolici italiani in corso a Trieste. L’obiettivo a cui, in un luogo di incontro e crocevia di culture come il Friuli-Venezia Giulia dobbiamo ispirare, è la tutela delle risorse per tutta la nostra “famiglia umana”, ad ogni latitudine e, primariamente, con un basso impatto ambientale.
Inoltre, alla luce degli ultimi gravi fatti di cronaca, è fondamentale che, il sistema agricolo nella sua totalità, ad ogni latitudine, diventi solidale. In altre parole, i prodotti devono essere coltivati, da lavoratori tutelati, liberi da ogni forma di sfruttamento e retribuiti con un compenso equo. Se avremo il coraggio di agire con decisione e celerità, i nostri figli, potranno ancora godere delle risorse della Terra. Noi di Acli Terra siamo pronti e auspichiamo che, il seme gettato a Trieste, possa portare molti altri ad intraprendere la via verso un nuovo tipo di agricoltura la quale, senza se e senza ma, metta sempre le persone al centro.