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“Accordi del Cremlino”: cosa sono e cosa hanno rappresentato

Nel gennaio 1994, il presidente degli Stati Uniti, Bill Clinton, e quello della Federazione Russa, Boris Yeltsin, firmano i cosiddetti “Accordi del Cremlino”. Prevedevano di fermare il puntamento pre-programmato dei missili nucleari e, contestualmente, lo smantellamento dell’arsenale nucleare dell’Ucraina. Tali sforzi, costituivano un passo verso la riduzione della presenza e della minaccia delle armi nucleari, promuovendo nel contempo la stabilità e la sicurezza internazionale. In particolare, occorre ricordare che, dopo il crollo dell’Urss, molte ex repubbliche sovietiche, si ritrovarono ad avere sul proprio territorio diverse armi nucleari e, tra queste, l’Ucraina, pur non potendole materialmente utilizzare, aveva a disposizione la terza riserva più grande di tali dispositivi d’arma. Quindi, gli “Accordi del Cremlino”, hanno rappresentato una tappa verso il “Memorandum di Budapest”, siglato il successivo 5 dicembre 1994, tra Russia, Stati Uniti, Regno Unito e Ucraina e sanciva l’adesione di Kiev al Trattato di non proliferazione nucleare, col protocollo di Lisbona del 23 maggio 1992, ufficializzando così la consegna delle armi nucleari presenti sul territorio nazionale.

Oggi, in un contesto internazionale profondamente cambiato e lambito da venti di guerra sempre più forti che coinvolgono anche l’Ucraina, è fondamentale che, come nel 1994, i diversi Paesi e i cittadini, si adoperino per diffondere a tutto campo una cultura del disarmo e della pace a tutto campo, facendo ricorso alla diplomazia per dirimere le controversie tra i diversi Stati e allontanare definitivamente lo spettro di quella che, con lungimiranza, Papa Francesco, ha definito “Terza guerra mondiale a pezzi”.

L’impegno di Civiltà dell’Amore si connota da sempre per la promozione di attività finalizzate al dialogo tra i popoli, alla pace e al disarmo nucleare. Questo processo deve prendere avvio dalla valorizzazione della dignità delle persone e del valore della fraternità a 360 gradi, iniziando proprio dalla città di Assisi e dall’esempio costruttore di San Francesco, con l’obiettivo di promuovere la pacificazione globale e allontanare così le sofferenze inutili provocate dalle guerre.

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