L’Uganda, situato nell’Africa orientale, è un Paese che, negli ultimi anni, si è caratterizzato per un’economia in relativa crescita, ma sta ancora ancora affrontando sfide significative in diversi settori, tra cui l’istruzione. Nonostante i progressi compiuti negli ultimi decenni, l’Uganda rimane uno dei Paesi con il più̀ basso tasso di alfabetizzazione e uno scarso accesso a un’istruzione di qualità̀.
La situazione nelle scuole
La scarsità̀ di scuole e infrastrutture adeguate, insieme alla carenza di insegnanti qualificati, rappresenta un grande ostacolo per garantire un’istruzione universale. Inoltre, molte zone rurali sono prive di strutture educative o le scuole esistenti non sono sufficientemente attrezzate per offrire un’istruzione di qualità̀. La difficoltà legata all’inclusione degli studenti con disabilità costituisce un altro problema persistente, tanto che, in molte aree, sono più̀ vulnerabili a interruzioni nell’educazione a causa di tradizioni culturali e difficoltà economiche. Per affrontare queste problematiche, l’Uganda necessita di un impegno continuo nell’ investimento di risorse adeguate e nella riforma del sistema educativo, con stanziamenti mirati nella formazione degli insegnanti, nell’infrastruttura scolastica e nell’accesso equo all’istruzione, affinché́ ogni cittadino possa avere le opportunità̀ di sviluppare il proprio potenziale.
L’opera di Caritas
Tra le organizzazioni umanitarie che, da molti anni, operano in Uganda per garantire i diritti dell’infanzia c’è Caritas Italiana la quale, attraverso dei microprogetti, opera per dare un’opportunità di studio ai bambini con disabilità. Interris.it, in merito a questa esperienza di fraternità concreta, ha intervistato il dott. Fabrizio Cavalletti, responsabile del Servizio Africa di Caritas italiana.
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L’intervista
Dottor Cavalletti, come si sta connotando la vostra opera presso la St. Theresa Angal Primary School, situata nel villaggio di Angal, in Uganda?
“La St. Theresa Angal Primary School è una scuola primaria pubblica la quale, offre un servizio anche per gli studenti con disabilità, una caratteristica che, in Uganda e in altri Paesi africani, non è affatto scontata perché, spesso, le stesse, si trovano ancora in una situazione di stigma ed esclusione quindi, di conseguenza, non sempre gli istituti scolastici, soprattutto quelli pubblici, li includono o non hanno la possibilità di inserirli. Nel caso specifico, la scuola, accoglie diversi bambini ciechi o ipovedenti e, Caritas Italiana, tramite una realtà locale che sta operando con questo istituto, attraverso l’acquisto di nuove macchine da scrivere in Braille al fine di sostituire le precedenti non più utilizzabili, insegnando loro ad utilizzarle”.
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Quali sono i vostri desideri per il futuro? In che modo, chi lo desidera, può̀ aiutare questo microprogetto?
“Chi lo desidera, può sostenere questo microprogetto facendo una donazione a Caritas Italiana, attraverso il nostro sito e, nello specifico, apponendo la causale ‘MP 2625 Uganda’. Ogni contributo è fondamentale perché, le attività dei microprogetti, si sostengono grazie alle donazioni delle persone che vogliono dare il loro contributo di cui, in seguito, verrà fornita una specifica rendicontazione. L’auspicio è che, questa scuola, come molte altre, che cercano di lavorare per l’inclusione dei bambini con disabilità nel Paese, si possa progressivamente migliorare. Questo però, presuppone il sostegno di tutti in quanto, il momento attuale, non è sereno per le attività di solidarietà e cooperazione internazionale, a seguito delle recenti decisioni prese dal governo americano e da diversi esecutivi europei. Serve l’aiuto di tutti”.