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Salute mentale: come il Progetto Itaca aiuta i giovani a non perdere il futuro

La testimonianza a Interris.it di Ughetta Radice Fossati, Segretario Generale della "Fondazione Progetto Itaca", sulla corretta informazione, prevenzione e riabilitazione dei disturbi psichiatrici negli adolescenti

“I disturbi psichiatrici sono le malattie che hanno la maggiore incidenza negli adolescenti e nei giovani tra i 15 e i 25 anni. Causando un grandissimo danno alla loro vita negli anni più importanti per il loro futuro. Eppure, c’è ancora un forte stigma sulla salute mentale: di fronte alla sofferenza psichica, specie di un adolescente, spesso ci si trovava a comprendere appieno la natura del problema; o a non sapere a chi rivolgersi. Insegnanti ed educatori , così come gli psicologi, potrebbero non essere formati nel distinguere un disagio psichico dagli atteggiamenti provocatori tipici dell’adolescente. Questo ritardo nell’ottenere una diagnosi certa e una cura adeguata pregiudica la possibilità di garantire una buona qualità di vita ai ragazzi. Che intanto perdono anni importanti della loro formazione”. Lo racconta a Interris.it Ughetta Radice Fossati, Segretario Generale della “Fondazione Progetto Itaca” per la salute mentale.

Il Progetto Itaca

“La Fondazione Progetto Itaca è un’associazione di volontari nata nel 1999 a Milano grazie all’iniziativa di sette persone, tra cui io. Siamo tutte persone che, o abbiamo affrontato direttamente problemi di salute mentale, o siamo familiari di persone con tali problematiche. La fondazione è stata motivata da un sentimento comune di disorientamento e mancanza di informazioni rispetto alle tematiche della salute mentale. L’obiettivo primario del progetto è proprio fornire informazioni e sensibilizzare la popolazione. La salute mentale è infatti ancora accompagnata da stigma, vergogna e paura, soprattutto per l’idea che questi disturbi siano incurabili. Storicamente, la psichiatria era vista come un ambito privo di soluzioni, con pazienti relegati a vita in grandi istituti. Tuttavia, l’esperienza diretta dei fondatori ha dimostrato che esistono cure efficaci, capaci di restituire una buona qualità di vita. Informare le persone su questa possibilità rappresenta una forma di prevenzione, fondamentale per combattere pregiudizi e promuovere una cultura della cura”.

Informazione e riabilitazione per combattere lo stigma della malattia mentale

“L’associazione Itaca opera in due settori principali: informazione e riabilitazione. L’informazione è cruciale per prevenire il disagio mentale, seguendo un approccio simile a quello adottato negli anni per le malattie oncologiche, che hanno visto migliorare significativamente le possibilità di trattamento grazie alla sensibilizzazione. In particolare, dagli anni ’90, i progressi nella psichiatria, inclusi farmaci più sicuri ed efficaci, hanno aperto nuove prospettive di cura, ma i pregiudizi verso questi trattamenti rimangono forti. Parallelamente, Itaca si dedica alla riabilitazione, un supporto essenziale per chi, dopo una cura, deve ricostruire la propria vita”.

I disturbi mentali in adolescenza

“L’età dell’adolescenza è cruciale – sottolinea la dottoressa Radice Fossati -. Molti disturbi mentali insorgono tra i 15 e i 25 anni, un’età cruciale per lo sviluppo personale e professionale. Se non curati, questi disturbi possono compromettere irreversibilmente il futuro dei giovani, rendendo difficile recuperare gli anni persi. Non a caso uno dei progetti più significativi è quello della prevenzione nelle scuole, avviato già nel 2000. L’obiettivo è sensibilizzare gli studenti, gli insegnanti e i genitori sui segnali precoci dei disturbi mentali, distinguendoli dal disagio adolescenziale tipico. Uno psichiatra accompagna i volontari per dimostrare come sia normale rivolgersi a uno specialista in caso di sofferenza, promuovendo la fiducia nella figura del medico”.

Disagio mentale e Covid-19

“L’interesse verso la salute mentale dei giovani si è accentuato durante la pandemia di Covid-19, che ha evidenziato fragilità già esistenti. La chiusura delle scuole e l’isolamento sociale hanno portato a un aumento delle segnalazioni di disagio mentale, contribuendo a una maggiore consapevolezza sul tema. Questo ha spinto molte scuole a richiedere interventi del Progetto Itaca, superando la precedente reticenza verso questi argomenti, erroneamente temuti come potenzialmente ‘induttivi’ di sofferenza.
Tuttavia, le risorse istituzionali dedicate alla prevenzione rimangono scarse. I servizi sanitari, sovraccarichi di casi gravi e complessi, faticano a investire nell’informazione e nella diagnosi precoce, generando un circolo vizioso che rallenta il trattamento e aggrava le condizioni dei pazienti. Progetti come quello di Itaca dimostrano quanto sarebbe possibile alleggerire il peso sui servizi sanitari investendo nella prevenzione e nell’intervento tempestivo, evitando che una malattia non trattata evolva in situazioni drammatiche. Come sin troppo spesso le cronache ci raccontano. Prevenire e curare anche in ambito psichiatrico può salvare delle vite”.

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