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Progetto Gioia: giovani disabili si formano per accogliere il prossimo

L'’ambasciatore Antonio Zanardi Landi (foto: Francesco Vitale)

Il Progetto Gioia è un’iniziativa nata dall’idea di utilizzare appartamenti vuoti del Gran Priorato di Roma – situati nel quartiere Ostiense – per aiutare giovani adulti con disabilità. Una iniziativa “nata da dilettanti – ha rivelato a Interris.it l’ambasciatore Antonio Zanardi Landi – ma che si è poi sviluppato verso una proposta concreta, per il loro inserimento sociale e lavorativo”.

Gli appartamenti ospiteranno un centro diurno dove i ragazzi potranno imparare nuove competenze, partecipare ad attività e socializzare. Altri appartamenti dopo la loro ristrutturazione, diventeranno delle case vacanze accessibili da proporre a famiglie con figli o parenti disabili. Gli appartamenti saranno gestiti dagli stessi ragazzi del centro. “L’obiettivo – spiega l’ambasciatore Zanardi Landi – è fornire ai giovani con disabilità l’opportunità di sviluppare l’autonomia, acquisire competenze lavorative e sentirsi parte attiva della comunità. Il progetto è interamente finanziato da donazioni private e coinvolge la collaborazione di diverse realtà, tra cui la Cooperativa Sociale Diversa Arte, che vanta una ventennale esperienza nel settore”.

Creare opportunità significative

Progetto Gioia rappresenta quindi un esempio di come la solidarietà e l’impegno di singoli individui possano creare opportunità significative per le persone con disabilità. “I giovani adulti con disabilità – ci racconta ancora Antonio Zanardi Landi – potranno frequentare il centro diurno per imparare nuove competenze, partecipare ad attività e socializzare. Il centro sarà dotato di computer e avrà operatori specializzati che guideranno i ragazzi nel loro percorso di crescita. Gli appartamenti ristrutturati saranno adattati per accogliere persone con disabilità, con barriere architettoniche abbattute, bagni accessibili e cucine attrezzate. Queste case vacanze saranno gestite dagli stessi ragazzi del centro diurno, offrendo loro l’opportunità di acquisire competenze lavorative e sentirsi responsabili”.

Autonomia dei giovani

Il progetto Gioia quindi ha tra le finalità quella di favorire l‘autonomia dei giovani con disabilità, offrendo loro la possibilità di vivere esperienze al di fuori della famiglia e di sentirsi parte integrante della comunità. Questo è un aspetto importante non solo per loro, ma per le stesse famiglie, spesso monoparentali. Progetto Gioia è interamente finanziato da donazioni private provenienti da Italia, Inghilterra e Stati Uniti e vede la collaborazione di diverse realtà, tra cui il Gran Priorato di Roma, la stessa cooperativa sociale Diversa Arte e l’Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede.

Uno sguardo verso il futuro

L’Ambasciatore guarda anche al futuro. “Si prevede di ampliare il centro diurno, aumentando il numero di posti disponibili e offrendo servizi più specializzati. L’obiettivo è favorire l’inserimento lavorativo dei ragazzi, attraverso tirocini presso alberghi e altre strutture ricettive. Non abbiamo certezza di farli assumere, ma sicuramente contiamo di offrire loro una esperienza lavorativa nel tempo”.

Dalle prime esperienze, emerge la soddisfazione dei genitori che vedono l’aspetto più inclusivo per i propri figli a cui viene offerta una opportunità di crescita e di partecipazione attiva alla vita della comunità. Si sentono utili e soprattutto responsabili, dal momento che alla fine del periodo della formazione dovranno essere in grado di gestire una casa vacanze con tutte le sue caratteristiche e tempistiche: dalla prenotazione online, al check-in, all’accoglienza, al cambio biancheria e asciugamani, al rapporto con gli ospiti.

Trasformare un’idea in realtà

Questa iniziativa dimostra come la solidarietà e l’impegno di singoli individui possano creare un impatto significativo sulla vita delle persone con disabilità. “Progetto Gioia – ha concluso l’ambasciatore Antonio Zanardi Landi – rappresenta un esempio concreto di come sia possibile trasformare un’idea in realtà, grazie alla collaborazione di diverse realtà e alla generosità di molte persone”.

Francesco Vitale: