La partecipazione degli anziani ad attività di svago, formazione e amicizia rappresenta non solo un antidoto alla solitudine e alla sedentarietà, ma anche un potente strumento per valorizzare il loro ruolo attivo nella società. In un mondo sempre più frammentato, l’incontro tra generazioni diventa una risorsa preziosa, capace di creare legami profondi e di stimolare un dialogo arricchente tra diverse esperienze di vita. L’intervista di Interris.it a Maria Teresa Berta, presidente di ADA CON Asti, ci guida alla scoperta di “Diversamente Giovani”, un progetto che mette al centro l’inclusione, l’intergenerazionalità e il benessere. Con un’ampia varietà di microprogetti, dalla danza ai laboratori creativi, dalle escursioni ai Cerchi delle donne, questa iniziativa dimostra come la collaborazione tra giovani e anziani possa generare solidarietà e nuove opportunità per tutti.
L’intervista a Maria Teresa Berta, presidente di ADA CON Asti
Qual è la mission di ADA CON Asti?
“La nostra missione è promuovere i diritti degli anziani, ma anche coinvolgere le generazioni più giovani. L’obiettivo principale è contrastare la solitudine e la sedentarietà degli anziani, creando un interscambio tra le generazioni attraverso progetti che stimolino la cittadinanza attiva e l’invecchiamento attivo”.
Può parlarci del progetto Diversamente Giovani?
“È un macroprogetto che comprende 11 microprogetti diversi, mirati a unire le generazioni. Ad esempio, abbiamo organizzato corsi di ballo, alternando Caraibico e Liscio, che hanno coinvolto giovani e anziani perché aperto a tutte le generazioni, svolto presso il capannone della Croce Rossa di San Damiano. Abbiamo inoltre organizzato: due corsi dedicati al riconoscimento e all’utilizzo delle erbe, uno svolto in Valchiusella e l’altro nelle zone locali; escursioni in luoghi significativi come la Venaria Reale, il Museo della Lavazza, l’Oasi di Morozzo, l’Oasi Zegna e Castelmagno, dove si è visitato anche un caseificio, combinando l’aspetto ricreativo con quello educativo; i ‘Salotti filosofici’, con incontri su temi di interesse come l’indebitamento e focus specifici sui bisogni degli anziani; lo ‘Sportello Comodamente Informati’: un servizio patrocinato dal Comune per aiutare le persone a utilizzare strumenti digitali come SPID, prenotazioni mediche online o altre applicazioni utili; il ‘Progetto Gentilezza’: un’iniziativa realizzata insieme ai giovani pionieri della Croce Rossa che aiutano gli anziani isolati portando loro la spesa o le medicine e, quando possibile, organizzano passeggiate insieme. Abbiamo infine svolto anche attività creative, come realizzare ghirlande di Natale insieme agli ospiti di case di riposo e ai volontari, e laboratori di teatro e coro”.
Tra gli 11 microprogetti, ci sono anche i Cerchi delle donne. Di cosa si tratta?
“I Cerchi delle donne sono un appuntamento mensile che portiamo avanti da tre anni e che proseguirà anche il prossimo anno. Si tratta di momenti di condivisione dedicati esclusivamente alle donne, un’occasione per ritrovarsi, dialogare e mettere in comune talenti e passioni. È un po’ come riprendere le antiche tradizioni dei lavatoi o delle stalle, luoghi dove le donne si riunivano per sostenersi a vicenda. Durante questi incontri, si svolgono attività creative e rilassanti come danzare, dipingere, cantare o suonare strumenti portati dalle partecipanti. Questi cerchi non sono solo uno spazio di creatività, ma anche di ascolto e di crescita personale. Offrono la possibilità di creare legami profondi, rafforzare l’autostima e condividere esperienze di vita. È un’occasione per prendersi cura di sé stesse e degli altri, in un ambiente di solidarietà e accoglienza. In questo modo, il cerchio diventa un luogo dove riscoprire il valore della comunità e il piacere di stare insieme, coltivando relazioni significative in un clima di reciproco supporto”.
Come descriverebbe in conclusione la ricchezza di Diversamente Giovani?
“È prima di tutto uno strumento per combattere la solitudine e creare legami di fratellanza e sorellanza. Ascoltiamo le idee di tutti per rendere ogni attività significativa e condivisa. È un modo per valorizzare il ruolo attivo degli anziani nella società e favorire l’unione tra persone di età diverse, come dimostrano le feste che organizziamo, che hanno la forza di coinvolgere intere famiglie. Il risultato finale e la ricchezza principale del progetto Diversamente Giovani è dunque quello di riuscire ad unire le generazioni”.