“Il mondo dei media e dell’informazione è uno dei settori più impattati dall’avvento dell’Intelligenza Artificiale Generativa e ha scatenato grandi dibattiti sui rischi del deep fake e della disinformazione”. Lo sottolinea l’Amministratrice delegata del Gruppo 24 ORE Mirja Cartia d’Asero, intervenuta nel corso della presentazione del VI rapporto dell’Osservatorio di 4.Manager.
L’Intelligenza Artificiale diventa quindi uno strumento importante e fondamentale, ma è fondamentale la formazione del giornalista a non essere tentato dal “copia e incolla” ma dall’intuito di fare verifiche e ricercare altri spunti dove il fattore umano sia sempre presente.
“Credo che la responsabilità editoriale – continua Mirja Cartia d’Asero – sia quella che contraddistingue il contributo di un uomo da quello di una macchina. Ben venga l’aiuto tecnico, ma come abbiamo fatto con internet e i computer, io credo che il fattore umano continuerà ad avere il ruolo da protagonista perché l’intuito, l’emozione è ancora nell’essere umano“.
Sarà quindi necessario un “codice di autodisciplina per l’applicazione etica dell’intelligenza artificiale“. Lo stesso Gruppo 24 ore lo ha adottato. Si articola in sei principi fondamentali: conformità normativa; provenienza e affidabilità dei dati; centralità del ruolo umano e professionale; inclusività e diversità; responsabilità e accountability; educazione digitale e trasparenza comunicativa.