“Le api e il benessere” è il titolo del convegno che si terrà domenica 9 febbraio 2025, in provincia di Macerata, a Matelica: un territorio che da anni è protagonista, a livello nazionale, nel settore dell’apicoltura. Pierluigi Pierantoni, con tanta passione e dedizione, ha dedicato la sua vita al mondo delle api portando avanti con successo tante iniziative nel corso degli anni che hanno concretamente contribuito a fare di Matelica una delle “Città del miele” più importanti delle Marche e del centro Italia. Essere apicoltore, rappresenta un’esperienza unica ed entusiasmante che consente di poter vivere immersi nella natura incontaminata, allevando questi preziosissimi insetti impollinatori. I prodotti apistici oltre che per la loro prelibatezza e dolcezza si connotano, quali alleati del benessere psico-fisico, per le molteplici proprietà, note fin dall’antichità.
L’intervista
Interris.it ha intervistato Pierluigi Pierantoni, Presidente della Cooperativa Apicoltori Montani di Matelica.
Quando e come nasce la sua straordinaria passione per il mestiere?
“Il colpo di fulmine che mi ha fatto innamorare di questi straordinari insetti risale a quando avevo 12 anni. Da allora sono trascorsi 57 anni. Ebbene, ho ininterrottamente lavorato con le api con la stessa passione e amore di allora e sempre nel rispetto reciproco del loro mondo e del nostro. Il mio lavoro è una missione, una benedizione di Dio che mi consente di respirare tante essenze straordinarie e di stare a contatto con ambienti incontaminati di montagna e non solo e con questi straordinari e preziosissimi insetti dei quali ammiro, costantemente, la loro perfezione e precisione che solo la straordinarietà della natura può dare. La costante attività delle api apporta tanti benefici all’intero ecosistema e produce prodotti molto preziosi per l’intera umanità”.
Quali sono i prodotti dell’alveare?
“Il più conosciuto è il miele nelle sue molteplici varietà. La sostanza più pregiata dell’alveare è la pappa reale, essenziale per il nutrimento dell’ape regina e delle piccole larve. È un prodotto ottenuto dalle ghiandole salivari delle api nutrici. Contiene proteine, carboidrati, vitamine, acido pantotenico e vitamina PP, sali minerali, enzimi e antibiotici. E’ ricca soprattutto di vitamina B5. Il polline è fonte di proteine, è amico del sistema immunitario, è nemico dello stress ed esercita un’azione rigenerante e rivitalizzante. La propoli, ad azione antibatterica e virucida, conosciuta come rimedio naturale contro le infezioni naturali è estremamente utile anche per proteggere l’alveare da agenti esterni e dalla proliferazione di batteri e virus. Le api producono anche la cera, con la quale da sole edificano la struttura dell’alveare”.
I nostri piccoli impollinatori hanno anche altre straordinarie “virtù” tanto che possiamo parlare di “apiterapia o apibenessere”?
“Certamente, ogni prodotto dell’alveare può essere utile per curare patologie fisiche e psicologiche. Grazie alle api abbiamo una ‘farmacia’ naturale la cui utilità per il benessere umano è ancora in larga parte poco conosciuta. Lo stesso veleno delle api, quello che viene inoculato con la puntura, ha azioni antidolorifiche, antiinfiammatorie e consente la cura di molte malattie dell’apparato scheletrico muscolare. L’apiterapia, che possiamo considerare una branca della naturopatia è un dono delle api per il nostro benessere tanto che a me piace parlare di terapia ‘api benessere’. Nell’ apiario olistico o del benessere della Cooperativa Apicoltori Montani – Matelica si possono fare due attività: il beehumming (ronzio) e il bee-aromatherapy (inalazione dell’aria dell’alveare)”.
Di cosa si tratta?
“Il beehumming è l’attività di ascolto del suono (ronzio) emesso dalle api che si trovano nell’ alveare. È un suono completamente diverso dal ronzio delle api in volo. È un suono continuo, più tenue è molto coinvolgente, che tocca corde profonde della nostra anima e genera un rilassamento sul cervello umano. La media della lunghezza d’onda del suono, è tra i 250 e 500 MHz ed è in grado di stimolare una parte del nostro cervello, il sistema limbico, deputato alla percezione delle condizioni sensoriali, rilassandolo e mantenendo una situazione di calma completa e di meditazione. Il bee-aromatherapy è l’inalazione dell’aria delle api, la quale è l’insieme delle molecole volatili prodotte dentro un alveare. Gli aromi che penetrano all’interno dell’apiario del benessere svolgono delle importanti azioni curative, soprattutto per l’apparato respiratorio. L’inalazione dell’aria degli alveari ha molti effetti benefici sul nostro benessere. Infatti, influisce positivamente sull’apparato respiratorio e rafforza il sistema immunitario”.
Come è fatto un apiario olistico?
“E’ una casetta di legno a cui sono agganciate esternamente un certo numero di arnie, sono messe in comunicazione con l’interno attraverso delle aperture nella parete, protette con delle reti in modo da non consentire alle api di entrare e vietare ai visitatori di mettere le mani, cosicché all’interno si possa stare in completa sicurezza, respirare l’aria dell’alveare nonché ascoltare il loro prezioso ronzio. Possiamo definirlo un maxi-alveare, dove all’incirca vivono e operano un milione di api. La struttura in legno non è climatizzata artificialmente per non interferire con la vita delle api. L’apiario è utilizzato anche nell’api-didattica, per far conoscere la vita delle api ai bambini”.
Quale è l’insegnamento più bello che l’essere umano dovrebbe emulare dalle api?
“Ogni alveare è la monarchia più democratica del mondo, dove tutti, nella loro organizzazione ed in base all’età cambiano lavoro. Lo cambiano ogni tre giorni, all’interno dell’alveare fino al 21° giorno, per poi diventare bottinatrici di nettare, polline, propoli e acqua fino alla fine della loro vita di 40/60 giorni, tutti contribuiscono al benessere dell’alveare. La stessa ape regina (che vive 3/4 anni) lavora più di tutti: può arrivare a deporre 2.500 uova al giorno. Ciò che andrebbe emulata è la loro incessante operatività per il benessere dell’alveare: tutti fanno tutto”.