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Educazione al pensiero critico, le prospettive di “Sfide-La scuola di tutti”

Le prospettive future del sistema scolastico di fronte alle sfide educative del nostro tempo raccontate a Interris.it dal dott. Pietro Magri, referente di “Sfide-La scuola di tutti”

L’importanza della scuola e dell’educazione risiede nella capacità di stimolare il pensiero critico nei giovani, un’abilità essenziale per affrontare le sfide del mondo moderno. La formazione scolastica quindi, non si limita alla trasmissione di conoscenze, ma mira a sviluppare la capacità di analisi, riflessione e valutazione delle informazioni. Attraverso il confronto di idee, la risoluzione di problemi e il dibattito, gli studenti imparano a esaminare le situazioni da diverse prospettive, a formulare giudizi ponderati e a prendere decisioni consapevoli, nell’ottica di diventare protagonisti del loro futuro attraverso la dialettica democratica e mettendo sempre al centro la tutela della dignità di ogni persona.

L’esperienza di “Sfide”

A Rho, in provincia di Milano dal 14 al 16 marzo, si terrà la nuova edizione di “Sfide – La scuola di tutti”, tre giornate di formazione incentrate sull’importanza della scuola, con l’obiettivo di affrontare i temi legati a valutazione, orientamento, valorizzazione professionale dei docenti, personalizzazione dell’insegnamento e la costruzione di contesti educativi accoglienti. Ma anche la lettura come strumento per nutrire il libero pensiero, la parola come spazio per costruire una scuola plurale e interculturale, la storia in rapporto con l’attualità, l’uso dell’intelligenza artificiale e delle tecnologie in classe. Interris.it, in merito all’importanza di questi temi e alle necessità della scuola in un mondo che cambia, ha intervistato il dott. Piero Magri, referente di “Sfide-La scuola di tutti”.

Foto di José Luis Rodríguez Martínez su Unsplash

L’intervista

Dott. Magri, quali saranno le peculiarità dell’edizione 2025 di “Sfide-La scuola di tutti”?

“Quest’anno abbiamo voluto fare un focus particolare sull’educazione al pensiero critico, il quale è il tema che abbiamo scelto nel 2025. Ci è sembrato fare un affondo in merito in quanto, lo stesso, contribuisce a dare forma alle competenze acquisite. Pensiamo che, una scuola in grado di conferire contezza al pensiero critico, possa contribuire a formare una cultura della democrazia, del dialogo e dell’ascolto reciproco, rendendo allo stesso tempo i legami più solidi”.

Che importanza riveste l’incentivazione di una cultura dell’ascolto e dell’inclusione tra le giovani generazioni?

“Ascoltare i giovani e ciò che vivono nel loro profondo è una necessità fondamentale, con l’obiettivo di valorizzarli sempre di più e poter contare sempre di più su di loro. Ciò ci porta anche al dialogo reciproco, cercando di capire i rispettivi punti di vista e contribuendo così a diffondere sempre di più una cultura dell’inclusione”.

Foto di Mana Akbarzadegan su Unsplash

Quali sono i suoi auspici per questa edizione di sfide? Che messaggio vorrebbe lanciare agli studenti e agli insegnanti?

“L’auspicio è che, ancora una volta, ‘Sfide’, possa essere il luogo e il tempo in cui, le innovazioni e le idee per una scuola inclusiva e trainante, possano emergere e realizzare sempre di più una società sempre più inclusiva e aperta a tutti, in base alle ispirazioni e capacità di ognuno. In particolare, uno degli incontri che mi sta molto a cuore, è quello della valorizzazione della scuola plurale, rendendosi conto della ricchezza insita nelle diversità personali e culturali. Questo aspetto ha una valenza unica e immensa”.

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