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Difendere le foreste: il futuro del nostro pianeta

La deforestazione minaccia la biodiversità: le azioni necessarie per proteggere gli ecosistemi. L’intervista di Interris.it a Edoardo Nevola di WWF Italia

Le foreste rappresentano ecosistemi di fondamentale importanza per la nostra salute e quella del nostro pianeta, poiché ospitano una straordinaria biodiversità e svolgono un ruolo cruciale nel bilancio globale del carbonio. Esse regolano il clima, purificano l’aria e contribuiscono significativamente alla mitigazione del cambiamento climatico.

Tuttavia, la deforestazione, alimentata principalmente dall’espansione agricola, dall’urbanizzazione e dall’industria, minaccia gravemente questi ecosistemi naturali. La distruzione delle foreste riduce la loro capacità di assorbire anidride carbonica, accelerando il riscaldamento globale e danneggiando in particolare le regioni tropicali, che ospitano la più alta concentrazione di biodiversità e sono al contempo particolarmente vulnerabili. Inoltre, la deforestazione ha effetti diretti sulla salute umana, contribuendo al verificarsi di eventi meteorologici estremi e alla deteriorazione della qualità dell’aria e delle risorse idriche.

Al contrario, la riforestazione, intesa come il ripristino di foreste degradate dall’uomo o da eventi naturali quali gli incendi boschivi, rappresenta una delle soluzioni più efficaci per contrastare la perdita di foreste. Questa pratica consente di ripristinare la biodiversità, la qualità del suolo e tutti gli altri servizi ecosistemici che le foreste sono in grado di fornire. È dunque fondamentale implementare politiche di conservazione e investire attivamente nella riforestazione per tutelare il nostro futuro e quello del pianeta.

L’intervista

In occasione della Giornata Mondiale delle Foreste, Edoardo Nevola, responsabile dell’Ufficio Foreste del WWF Italia, ha rilasciato un’intervista a Interris.it, approfondendo il tema della deforestazione e l’urgenza di interventi mirati per contrastare tale fenomeno.

Come stanno le foreste in Italia?

 “A livello nazionale, le nostre foreste godono generalmente di buona salute. Contrariamente a quanto spesso si pensa, l’Italia è un Paese ricco di boschi, che coprono quasi il 40% della superficie nazionale. I dati mostrano un trend positivo, con l’aumento della superficie forestale dal dopoguerra dovuto, tra l’altro, all’abbandono delle aree rurali e alla conseguente espansione naturale dei boschi. Tuttavia, la Lista Rossa degli ecosistemi del 2022, che classifica lo stato di conservazione degli habitat, evidenzia che 17 dei 43 habitat forestali italiani hanno uno stato di conservazione “criticamente minacciato” o “in pericolo”: si tratta in particolare delle foreste di pianura, costiere e quelle ripariali (lungo i fiumi). A livello globale, però, la situazione è ben più critica specialmente in alcune eco regioni, a causa della rinomata deforestazione di cui anche noi siamo responsabili.”

Qual è il ruolo dell’Europa nella deforestazione globale?>

“L’Europa, come continente, gioca purtroppo un ruolo da protagonista nella deforestazione globale. Siamo infatti tra i maggiori importatori di prodotti come legname, soia, olio di palma, cacao, carne bovina e caffè, i cui processi di produzione comportano la necessità di vasti terreni agricoli. Di conseguenza, per far spazio a queste coltivazioni e allevamenti, vengono abbattute enormi aree di foreste. Le regioni più colpite dalla deforestazione sono le zone tropicali, come in Brasile e Bolivia in Sud America, la Repubblica Democratica del Congo in Africa e l’Indonesia nel Sud-Est Asiatico. Si stima che circa il 90% della deforestazione globale sia attribuibile all’espansione delle attività agricole legate alla produzione di questi beni.”

Quali azioni possono fermare questo fenomeno?

 “Per contrastare questo fenomeno, è necessario un impegno collettivo, sfatando la convinzione erronea che l’intervento debba limitarsi alle aree direttamente colpite. I cittadini europei, ad esempio, possono diventare consumatori più responsabili, prestando attenzione all’origine dei prodotti e privilegiando quelli certificati come sostenibili, che non contribuiscono alla deforestazione. A livello politico, è essenziale introdurre normative che impediscano l’ingresso di beni legati alla deforestazione nei mercati europei. Una misura significativa in questo senso è il regolamento europeo sulla deforestazione (EUDR), che entrerà in vigore il 31 dicembre di quest’anno se non ulteriormente posticipato come purtroppo avvenuto a fine 2024.”

Cosa si intende per riforestazione e come deve essere realizzata?

“Con riforestazione si intendono quella serie di interventi che consentono il ritorno di un bosco o foresta su una superficie che precedentemente già lo era, ma poi è stata utilizzata per altri fini, ad esempio urbano o agricolo. La riforestazione è quindi un processo fondamentale quando le azioni di tutela e conservazioni non sono state sufficienti per preservare l’ecosistema, ed è quindi fondamentale appunto ripristinarlo. Tuttavia, non si tratta semplicemente di piantare alberi in un’area degradata, ma di un processo complesso che deve tenere conto di numerosi fattori, come gli habitat circostanti, le specie autoctone da utilizzare e le condizioni ecologiche locali. L’obiettivo è quello di riportare l’ecosistema in uno stato sano e ridare equilibrio a tutte le dinamiche ecologiche.”

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