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“Connessione Spirituale”: dieci canzoni per un viaggio nella fede

Interris.it ha incontrato il cantautore e S.E. Mons. Antonio Staglianò, Rettore della Chiesa degli Artisti. "Anche la musica laica - afferma il Vescovo - se esplora profondamente l'umanità e promuove l'amore, può essere considerata cristiana"

La presentazione dell'Album di Luca Frigeri (foto: Francesco Vitale)

“Connessione spirituale”, è il nuovo album di Luca Frigeri, scritto dallo stesso cantautore modenese con la collaborazione di Mauro Malavasi, prodotto da Associazione Culturale Musica d’Acqua Dolce con le edizioni di Double Marpot. Dopo il brano “Maria”, ispirato alla Beata Vergine ed accompagnato dall’orchestra “Scià Scià” edito nel 2023, le altre 9 canzoni pop esprimono la gioia di vita nel solco della Buona Novella, con amore e rispetto della natura. Il linguaggio semplice, a volte esplicito, in altri casi metaforico, è inserito nel contesto melodico con l’accompagnamento di chitarra e pianoforte. “Connessione Spirituale – dichiara l’artista – contiene dieci canzoni come le dita delle mani. Queste dieci canzoni sono connesse tra loro come due mani giunte. Le mani giunte ci ricordano tante cose buone come la fratellanza tra gli uomini, la pace, l’amore, la fede”.

L’importanza di essere connessi

Per Luca è un grande aiuto la connessione spirituale perché – ha raccontato a Interris – “la bellezza del mondo, tutto quello che ci circonda ci è stato dato gratuitamente e se siamo connessi spiritualmente riusciamo a comprenderlo meglio“. Connessione spirituale oggi è un termine quanto mai più azzeccato dal momento che siamo sempre connessi con il mondo, forse alle volte poco con noi stessi e poco anche a livello spirituale, ma la musica in questo può aiutare e anche la fede. “Il digitale – continua Frigeri – ci porta in un altro pianeta, essere collegati con la fede è una cosa molto importante secondo me, e da qui parte l’album”.

Amore per te

Un album di dieci brani, un viaggio nella fede ma per Luca uno a cui è legato in maniera particolare. “Credo che Amore per te, che è la prima canzone dell’album, sia il seme dove da lì è nato tutto ed è una canzone che ci dice che tutto quello che abbiamo intorno è amore, che ci è stato dato gratuitamente, quindi con la connessione spirituale noi essere connessi spiritualmente restituiamo quello che ci è stato dato gratuitamente, credo che sia una cosa molto buona”.

Luca Frigeri e Mons. Antonio Staglianò (foto: Francesco Vitale)

La vera stoffa dell’essere umano è spirituale

“Connessione spirituale” non è solo il titolo dell’album, ma è una grande provocazione e profezia come testimonia a Interris.it S.E. Mons. Antonio Staglianò, Rettore della Chiesa degli Artisti. “Spirituale, questo è il nostro grande problema – riflette il Vescovo – perché quando sentiamo spirituale lo opponiamo al fisico, al materiale e quindi ci inoltriamo sull’aleatorio, sulle cose fuori dal mondo. Invece Luca Frigeri si impegna a dire che la connessione spirituale è la vera realtà fisica; la vera stoffa dell’essere umano è spirituale, non materiale, fisico, locale. Infatti i testi di Luca Frigeri narrano del cristianesimo, della creazione, del Figlio, dello Spirito Santo, di Maria, ma il tema che viene focalizzato è l’umano dell’uomo, cioè come in questa società che ci porta a essere indifferenti gli uni verso gli altri, isolati gli uni dagli altri, benché iperconnessi, tutti isolati, l’unica cosa che condividiamo nel mondo è la nostra solitudine”.

Il cuore umano

Staglianò riflette sull’importanza del cuore che deve essere sempre impegnato ad amare. “Se il cuore è di pietra e non è un cuore di carne, vuol dire che non è un cuore umano. Se il cuore diventa umano, diventa spirituale, quindi un cuore secondo il ritmo dello Spirito Santo. Cuore fa rima con amore. L’amore è un’energia, è una potenza straordinaria che attraversa tutto l’universo e che nel cuore dell’uomo trova la manifestazione più alta e sublime, specialmente in un cuore che diventa eucaristico, cioè che è impegnato nell’amore a donare la propria vita per gli altri”.

S.E. Mons. Antonio Staglianò, Rettore Chiesa degli Artisti (foto: Francesco Vitale)

L’esempio di Renato Zero

La musica cristiana può quindi avvicinare nuove anime e accendere nuovi cuori?
“Adesso non vorrei sacralizzare nessuno – riflette mons. Staglianò – però per esempio secondo me Renato Zero fa musica profondamente cristiana non solo nella sua canzone intitolata ‘Gesù’?, ma in tutte le altre canzoni quando scava in profondità sull’umano dell’uomo e cerca attraverso la sua poetica musicale di manifestare anche in proiezione futura quanto sono belli gli esseri umani e quanto saranno belli gli esseri umani se si ameranno rispettandosi, accogliendosi, includendosi e cercando insieme di lavorare per un futuro più felice. Allora potresti anche non nominare Gesù, Maria, lo Spirito Santo, ma nella misura in cui tu entri nelle profondità dell’umano le identifichi e le rilanci con versi poetici che sanno creare emozione, suggestione e sanno comunicare il messaggio essere umano resta umano e puoi restare umano soltanto se ti impegni nell’amore. Questa è già musica cristiana”.

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