L’housing sociale è un modello abitativo che mira a garantire a persone e famiglie con redditi limitati l’accesso a una casa dignitosa a prezzi sostenibili. Questo tipo di edilizia si fonda su principi di equità̀, inclusività̀ e solidarietà̀, mirando a ridurre le disuguaglianze sociali e a combattere la povertà̀ abitativa. Le politiche di housing sociale offrono soluzioni abitative accessibili senza compromettere la qualità̀ della vita, migliorando così il benessere delle comunità̀ e promuovendo la coesione sociale.
L’esperienza di Milano
Nel capoluogo lombardo, su questo versante, ha preso avvio la reta “Casa e oltre” il quale, grazie al contributo di Progetto Arca, Croce Rossa Milano, Fondazione Somaschi, Fondazione IBVA e Fondazione Casa della Carità, ha dato avvio ad un’azione innovativa finalizzata a garantire il diritto all’abitare. Interris.it, in merito a quest’opera di prossimità concreta, ha intervistato Costantina Regazzo, direttrice servizi di Progetto Arca.
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L’intervista
Dottoressa Regazzo, come nasce e che obiettivi ha la rete “Casa e oltre”?
“L’obiettivo principale, grazie al finanziamento di Citi Foundation, è la costruzione di un prototipo di housing sociale che possa essere in un contesto molto impegnativo come quello della città di Milano. Vogliamo costruire un modello competenziale e integrato, mettendo a fattor comune le competenze dei singoli attori coinvolti e, allo stesso tempo, non attivi duplicati degli interventi già svolti nonché dando un esito qualitativo anche per l’utenza”.
In che modo verranno esplicate sul territorio le attività previste?
“Noi e i partner coinvolti, abbiamo a disposizione due anni di lavoro con la consulenza di una realtà universitaria come ‘secondo welfare’. Ognuno di noi ha messo a disposizione degli appartamenti in diverse zone della città e abbiamo già iniziato un lavoro comune finalizzato alla costruzione di criteri condivisi per la presa in carico dell’utenza mediante l’opera di diverse figure professionali che compongono il gruppo integrato. Uno strumento di cui disponiamo ad esempio è ‘Tutti per te’, che ci da la forza di definire i criteri dell’azione da svolgere, al fine di misurarne l’impatto”.
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Guardiamo al futuro: quali sono i suoi desideri per lo sviluppo di questa rete?
“Lavorare in rete è uno degli obiettivi fondamentali, anche del comune di Milano. Quindi, per il futuro, il sogno potrebbe essere quello che, anch’esso, possa fare proprio tale modello, avendo così la possibilità di mettere a disposizione più case per coloro i quali hanno più bisogno, facilitando l’autonomia delle persone e l’inserimento in questa rete del Terzo Settore dei cittadini che decidono di mettere a disposizione le loro case per affittarle. Dopo questo tassello, auspichiamo che, le persone coinvolte, possano trovare sempre più sostegno per accrescere la loro qualità della vita. Ultimamente, ad esempio, facendo un’indagine con Doxa, abbiamo constato che, la riduzione del bene economico, va a colpire lo stile di vita su fattori determinanti, come il fare la spesa o disporre di cure dentali adeguate. L’idea che abbiamo pertanto è di ampliare la rete attuale, al fine di favorire un impatto positivo nella comunità, considerato la fragilità una leva positiva su cui edificare un futuro diverso”.