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Riscoprire la confessione

Fin dall’inizio del Suo Pontificato più volte Papa Francesco ha invitato ad affidarci alla Misericordia del Signore, che è sempre pronto a perdonare: “Dio non si stanca mai di perdonarci; mediante il ministero del sacerdote ci stringe in un nuovo abbraccio che ci rigenera e ci permette di rialzarci e riprendere di nuovo il cammino. Perché questa è la nostra vita: rialzarci continuamente e riprendere il cammino” (dalla Catechesi di Papa Francesco, all'Udienza Generale del 20/11/2013).

Nel ministero del sacerdote il sacramento della Riconciliazione è infatti uno dei suoi compiti fondamentali, perché ridona vita e Speranza. Si tratta di dedicarsi ad un sacramento che però è spesso faticoso e talvolta anche difficile: si dice infatti che se si parla di crisi di questo sacramento, la prima responsabilità è di noi sacerdoti che non vi dedichiamo abbastanza tempo.

Eppure sono tanti i Santi sacerdoti hanno infatti dato prova delle loro virtù passando ore e ore nel confessionale: non solo quelli elevati agli onori degli altari, come il santo Curato d’Ars o san Leopoldo Mandic, ma tanti altri sconosciuti ai più, ma non a Dio.

Il perdono: un dono meraviglioso di Dio agli uomini, segno della Sua infinita Misericordia, testimonianza del potere che ha la Chiesa di ridare vita al nostro Spirito, segnato dalla debolezza e dai tranelli del maligno in cui possiamo cadere nel “combattimento della fede”.

Occorre riscoprire la dimensione “medicinale” della Riconciliazione: non si tratta di un “lavaggio della coscienza”, ma di riacquistare la “salute dell’anima” con la medicina della Misericordia di Dio. Questa esperienza risana il cuore, fa di noi persone nuove e guarite nel profondo, per “Amare e perdonare come Dio ama e perdona” (dalla Catechesi di Papa Francesco all’Udienza Generale del 16/12/2015).

Scriveva un sacerdote, parlando delle sue giornate passate in confessionale: “Va in pace. Questa parola era anche per me che la dicevo. Non ho mai dato l’assoluzione a una persona senza riceverla anche per me stesso. La misericordia di un prete ha il suo segreto: egli sa di essere peccatore più di quelli che confessa” (Jean – Yves Leloup).

 

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