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Maria Santissima, “la prima della classe”

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Scriveva San Luigi Maria Grignion de Montfort: “Maria, essendo una semplice creatura uscita dalle mani dell’Altissimo, paragonata alla sua Maestà infinita è meno di un atomo, o meglio non è niente del tutto, poiché egli solo è 'Colui che è'” (Trattato della vera devozione a Maria 14). Certo: esiste una distanza incolmabile tra Gesù – il Signore, il Maestro, il Redentore – e Lei, umile e semplice creatura: un nulla, dinanzi alla dignità inarrivabile di Gesù stesso. Eppure la Vergine Santa viene a dirci che quella frattura insanabile si è colmata, inaspettatamente, per dono di Grazia, ob praevisa merita del Cristo. L’abisso, che separa l’uomo da Dio, in Lei trova una soluzione imprevista, che parte dall’alto, dal Cuore di Dio, ma che trova un riscontro perfetto, dal basso, nella sua libertà, totalmente aperta ai disegni dell’Altissimo.

L’Immacolata Concezione rischia a volte di apparire un mistero lontano dal vissuto, relegato in qualche “inoffensivo” cantuccio, tra quelle realtà di fede che sembrano quasi eteree, disincarnate: collocata là, dove riponiamo sogni, desideri, fantasie, favole… Il solo pensiero che si possa transitare indenni lungo i sentieri – sempre insidiosi – della vita ci lascia perplessi: la Vergine Maria “veleggia”, perciò, almeno un palmo sopra di noi, quasi fosse una creatura evanescente, dai contorni indefiniti. Maria di Nazareth, invece, è proprio “una di noi”: una donna beneficata dalla Grazia, ma calata nel suo tempo, preoccupata per il bene dei suoi cari, inserita nelle vicende del suo popolo. La sua straordinarietà consiste nell’aver compiuto le nostre medesime azioni, nell’aver vissuto e amato come noi, ma con un Cuore radicalmente determinato e immerso nella Volontà di Dio.

La sua luce, la sua forza, la sua certezza sono totalmente poste nel Signore, che la guida, passo passo, secondo i suoi progetti di Bene. Lei si fida e si affida pienamente e liberamente al disegno che, di giorno in giorno, vede realizzarsi nella sua vita, nella vita del Figlio, nel rapporto di amore che governa la Sacra Famiglia. Ella non è una “pedina” inerte, manovrata da invisibili fili, ma è consapevole protagonista della sua storia e del suo destino. L’Immacolata ci aiuta, almeno un poco, a penetrare nel mistero della Grazia: Dio tutto dispone, perché tutto sia opera sua e nostra, insieme. Tutto ordina, perché il nostro cuore aderisca più facilmente alla sua Volontà. Anche noi siamo posti tra queste due “coordinate” fondamentali: la Grazia e la libertà. Anche a noi il Cielo indica una via, offre la forza per intraprenderla, concede l’energia per realizzarla compiutamente. Maria Santissima, l’Immacolata, la “prima della classe” non desidera altro che di vedere i suoi figli camminare nelle vie di Dio, in Terris, e prega perché un giorno siamo per sempre con Lei, nella Gloria, in Coelis.

padre Mario Piatti: