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L’Avvento tra kronos e Kairos

rp_donaldo-150x150.jpgOggi anche molti cristiani non partecipando piĆ¹ alla Santa Messa, sostituita da tante altre cose neanche si accorgeranno dell’inizio del tempo liturgico dell’Avvento. L’uomo che impazzisce nel voler dominare il tempo e lo spazio ha perso il gusto e la relazione di quelle realtĆ  spirituali che si manifestano attraverso le sante liturgie della Chiesa che ci spinge a passare dal “kronos” (il tempo degli uomini) al Kairos ( il tempo della Grazia di Dio).

In questa domenica ogni credente in Cristo puĆ² sentirsi interpellato sul senso della vita ponendosi davanti al mistero di Colui che milioni di persone potranno ancora una volta attendere con gioia. I credenti vivono questo momento con un duplice stato dā€™animo: da una parte la certezza della presenza santificante di Cristo che ĆØ giĆ  tra gli uomini, dallā€™altra la continua ed operosa attesa che la Sua luce possa splendere nelle tenebre di questo momento storico cosƬ turbolento e caotico. Il Figlio di Dio che stiamo aspettando ci chiama ad un cristianesimo che puĆ² dare delle risposte vere e per tutti i popoli dove ĆØ necessario un percorso di fede autentico, non mediocre, non autosufficiente. Bisogna ripetere quel “sƬā€ di una piccola donna di Nazareth la Vergine Maria che ha provocato il piĆ¹ grande cambiamento della storia dellā€™umanitĆ . Purtroppo l’uomo ricurvo sul proprio ombelico o prigioniero del suo portafoglio difficilmente potrĆ  compiere questo salto di qualitĆ . E cosƬ anche per gli uomini di fede ci sarĆ  il rischio di dimenticare il significato piĆ¹ profondo dell’Avvento ormai sempre piĆ¹ trascurato e dimenticato, prediligendo invece lā€™aspetto consumistico, tradizionale e superficiale.

Quanti sono i cristiani che sceglieranno veramente di vivere in modo intenso questo tempo speciale della Chiesa, favorevole per la conversione ed il cambiamento di vita? In una vita frenetica e sempre di corsa nella quale non si riesce o non si vuol trovare mai il tempo per gli altri e specialmente per il Signore l’Avvento ci potrĆ  richiamare a mettere piĆ¹ ordine nelle vere prioritĆ  della vita partendo dal riconoscere GesĆ¹ nelle persone che ci sono piĆ¹ accanto. Invece troppo spesso capita di mettere tutto sullo stesso piano e di non riuscire a distinguere ciĆ² che ĆØ realmente importante da ciĆ² che puĆ² aspettare o che non ĆØ essenziale. Allā€™uomo distratto, incoerente e che si crede onnipotente, la Chiesa oggi consegna una ā€œbuona notiziaā€ per tutti: il Dio della vita e della speranza si ĆØ incarnato, viene a donarci il suo tempo, il Signore ha tempo per noi, anche se noi non lo abbiamo per Lui e,nonostante lā€™oscura notte del male sia ancora forte, ā€œla luce ĆØ presente, il nuovo Adamo ĆØ in mezzo a noi e dobbiamo aprire gli occhi del cuoreā€. Se avessimo il coraggio della veritĆ , dovremmo ammettere che sono tanti gli improrogabili impegni che in realtĆ  potrebbero aspettare, mentre esistono altrettante persone che non possono attendere e hanno bisogno di noi, del nostro amore. Se riuscissimo in questo tempo di Avvento a ritornare ad intensificare il rapporto con GesĆ¹, forse il Natale non resterebbe un vuoto appuntamento di calendario o un atto di sfrenato consumismo, ma un ritorno alla riconciliazione con l’Amato e con i fratelli e una preparazione autentica ad accogliere quella pace vera che non delude lā€™umanitĆ .

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