Oggi anche molti cristiani non partecipando piĆ¹ alla Santa Messa, sostituita da tante altre cose neanche si accorgeranno dell’inizio del tempo liturgico dell’Avvento. L’uomo che impazzisce nel voler dominare il tempo e lo spazio ha perso il gusto e la relazione di quelle realtĆ spirituali che si manifestano attraverso le sante liturgie della Chiesa che ci spinge a passare dal “kronos” (il tempo degli uomini) al Kairos ( il tempo della Grazia di Dio).
In questa domenica ogni credente in Cristo puĆ² sentirsi interpellato sul senso della vita ponendosi davanti al mistero di Colui che milioni di persone potranno ancora una volta attendere con gioia. I credenti vivono questo momento con un duplice stato dāanimo: da una parte la certezza della presenza santificante di Cristo che ĆØ giĆ tra gli uomini, dallāaltra la continua ed operosa attesa che la Sua luce possa splendere nelle tenebre di questo momento storico cosƬ turbolento e caotico. Il Figlio di Dio che stiamo aspettando ci chiama ad un cristianesimo che puĆ² dare delle risposte vere e per tutti i popoli dove ĆØ necessario un percorso di fede autentico, non mediocre, non autosufficiente. Bisogna ripetere quel “sƬā di una piccola donna di Nazareth la Vergine Maria che ha provocato il piĆ¹ grande cambiamento della storia dellāumanitĆ . Purtroppo l’uomo ricurvo sul proprio ombelico o prigioniero del suo portafoglio difficilmente potrĆ compiere questo salto di qualitĆ . E cosƬ anche per gli uomini di fede ci sarĆ il rischio di dimenticare il significato piĆ¹ profondo dell’Avvento ormai sempre piĆ¹ trascurato e dimenticato, prediligendo invece lāaspetto consumistico, tradizionale e superficiale.
Quanti sono i cristiani che sceglieranno veramente di vivere in modo intenso questo tempo speciale della Chiesa, favorevole per la conversione ed il cambiamento di vita? In una vita frenetica e sempre di corsa nella quale non si riesce o non si vuol trovare mai il tempo per gli altri e specialmente per il Signore l’Avvento ci potrĆ richiamare a mettere piĆ¹ ordine nelle vere prioritĆ della vita partendo dal riconoscere GesĆ¹ nelle persone che ci sono piĆ¹ accanto. Invece troppo spesso capita di mettere tutto sullo stesso piano e di non riuscire a distinguere ciĆ² che ĆØ realmente importante da ciĆ² che puĆ² aspettare o che non ĆØ essenziale. Allāuomo distratto, incoerente e che si crede onnipotente, la Chiesa oggi consegna una ābuona notiziaā per tutti: il Dio della vita e della speranza si ĆØ incarnato, viene a donarci il suo tempo, il Signore ha tempo per noi, anche se noi non lo abbiamo per Lui e,nonostante lāoscura notte del male sia ancora forte, āla luce ĆØ presente, il nuovo Adamo ĆØ in mezzo a noi e dobbiamo aprire gli occhi del cuoreā. Se avessimo il coraggio della veritĆ , dovremmo ammettere che sono tanti gli improrogabili impegni che in realtĆ potrebbero aspettare, mentre esistono altrettante persone che non possono attendere e hanno bisogno di noi, del nostro amore. Se riuscissimo in questo tempo di Avvento a ritornare ad intensificare il rapporto con GesĆ¹, forse il Natale non resterebbe un vuoto appuntamento di calendario o un atto di sfrenato consumismo, ma un ritorno alla riconciliazione con l’Amato e con i fratelli e una preparazione autentica ad accogliere quella pace vera che non delude lāumanitĆ .