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La lezione della Famiglia di Nazareth

Era forse il primo viaggio insiemeĀ cosƬ importante. E subito si materializza lo scontro. Tanto doloroso quanto bella e armoniosa era la vita insieme a Nazareth. Maria e Giuseppe avevano cosƬ tanta fiducia in GesĆ¹ da nonĀ rendersi conto della sua assenza. Solo durante le ricerche ĆØ sorta la preoccupazione. Il tutto ĆØ finito bene, ma un vuoto profondo ĆØ rimasto. E una domanda: l'amore nei suoi confronti ĆØĀ cambiato o ĆØ solo maturato?

La tenerezza ha bisogno diĀ distanza, di ricerca, talvolta di incomprensioni per crescere e diventare piĆ¹ forte e coraggiosa. Essa ĆØĀ lā€™aria dellā€™amore, che talvolta deve essere rinfrescata, ma solo avvolgere spazi piĆ¹ grandi. Essendo piĆ¹ matura ĆØ anche piĆ¹ sottile e delicata e, quindi, piĆ¹ incline alla comprensione. CiĆ² le consente di includere nel suo abbraccio amorevoleĀ le diversitĆ Ā che accompagnano la crescita umana.Ā 

Senza tenerezza non cā€™ĆØ amore. Solo rapporti: familiari, formali, sessuali… Esperienze di per sĆ© effimere.Ā La tenerezza dĆ  la giusta misura al sentimento piĆ¹ grande, gli attribuisce un sapore.Ā Ćˆ il suo ambienteĀ naturale e proprio. Senza di essaĀ lā€™amore stanca, annoia, si deforma e si snatura conĀ estrema facilitĆ . L'assenza di tenerezza porta allo sfruttamento, a quelle forme di abuso dell'altro che nulla hanno a che fare con l'amore, il quale finisce col trasformarsi in indifferenza o in odio.Ā 

La tenerezza richiedeĀ pazienza, ascesi, determinazione. Essa mette pone al centroĀ la persona amata, facendoci guardare ai suoi bisogni, con sensibilitĆ  e accuratezza. E' una lezione che impariamo continuamente. Ci mostra la nostra inadeguatezza ma, nello stesso tempo, faĀ crescere il sentimento. Tutti vogliono amare veramente e, quindi, tutti hanno bisogno di tenerezza. Ma essa, poichĆ© ĆØ cosƬ delicata e particolare, richiede molto, comeĀ tutte le cose di valoreĀ e forse anche di piĆ¹. Chi oggi, in una societĆ  dominata dalla fretta, ĆØ ancora capace di coltivarla, giorno dopo giorno? DifficoltĆ  oggettive cui si aggiunge ilĀ tentativo di strapparciĀ quel poco di tenerezza che ancora abbiamo. Come proteggerla bene, allora, senza perderla? E' delicata, sottile, quasi effimera e chi cerca di regolarla secondo i propri canoniĀ finisce con l'allontanarla.Ā Ecco il dramma delle famiglie e della Chiesa oggi: con gli abusi e la necessitĆ  proteggerla, abbiamo spaventato la tenerezza.Ā 

Possiamo ancora recuperarla, nei rapporti pastorali e nelle famiglie? Possiamo ancoraĀ recuperare la fiducia, la capacitĆ  di rischiare, per esprimere il vero amore, cheĀ non sfrutta nĆ© abusa?Ā La tenerezza non ĆØ nientā€™altro se non la vulnerabilitĆ  dellā€™amore.Ā  Ecco laĀ lezioneĀ forse piĆ¹ importante dal Vangelo di oggi: non smettere di essere teneri, di avere fiducia. E' chiaro: non tutte le ferite sono frutto di abusi, a volte ĆØ la percezione della differenza a farci male. Ma anche in questo caso, con la giusta dose di tenerezza, ĆØ possibile far fiorire l'amore. La diversitĆ  riflette quella infinitĆ  fra noi e Dio.Ā Ma essa ĆØ stata superataĀ dallā€™amore tenero e viscerale. Questa ĆØ lā€™esperienza fondamentale della Sacra Famiglia, che richiede la collaborazione da parte nostra. Se nel mondo si conservasse una giusta dose di tenerezza non ci sarebbe dolore.Ā 

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