Giuda e Pietro: due discepoli di Gesù. Due traditori. Il più intelligente, Giuda, e il più entusiasta, Pietro. Quando Pietro ha appena rinnegato con forza di essere discepolo di Gesù, anzi addirittura di conoscerlo, incrocia lo sguardo del Signore, che gli trafigge il cuore: non uno sguardo di giudizio, né di disprezzo, ma uno sguardo d’amore.
Pietro non può sopportare questo: si rende conto della sua vigliaccheria. E piange, piange disperatamente. Piange per aver tradito non solo l’amico e il maestro, ma per aver rinnegato l’Amore. Questo pianto è quello che lo guarirà: così noi quando ci accorgiamo di aver sprecato la cosa più bella, di non aver saputo apprezzare la bellezza. Per paura, come Pietro, oppure per non aver saputo scegliere con Sapienza. Potessimo anche noi versare le lacrime di Pietro, lacrime che guariscono, che ci ricostruiscono all’interno.
Giuda, l’altro traditore, l’”amico e discepolo” che consegna Gesù ai suoi flagellatori non piange. È un uomo intelligente e scaltro, un uomo della giustizia e del guadagno, forte delle sue certezze, alla ricerca del potere. Ed è per questo che è deluso da Gesù, non lo comprende: la vicinanza con Gesù non gli ha cambiato il cuore. Lui conosce solo il fascino del denaro, del potere, della giustizia.
Non solo per soldi consegna Gesù, in fondo non sono che pochi denari. È perché ne è deluso. Lui pensava di seguire un giustiziere, uno come lui. E lo tradisce con un gesto beffardo, nel modo più subdolo, come sanno fare gli uomini del mondo: con un bacio. Giuda non è peggio di Pietro. Sono due traditori. Ma Giuda non sa piangere: quando capisce la sua grettezza, la sua malvagità lo divora. Così è proprio la sua ricerca di giustizia che lo condannerà.
In questa settimana Santa, chiediamo anche noi il dono delle lacrime: la Grazia di poter piangere sui tanti nostri tradimenti, per non aver saputo riconoscere anche noi, troppe volte, l’Amore, di averlo tradito per scegliere i nostri interessi, rinnegato per la nostra paura. Saranno queste lacrime, come lo sono state per Pietro, a guarire il nostro cuore. Allora avverrà in noi quello che cantiamo nell’inno delle Lodi: “Lenisci con le lacrime la durezza dei cuori, accendi il desiderio della patria beata”.